ACCOMPAGNATORI DI PAZIENTI COSTRETTI FUORI DAL PRONTO SOCCORSO, PROTESTE
“Non è accettabile che il familiare di un paziente, in condizioni anche preoccupanti, non possa accedere nei locali del pronto soccorso, per stare vicino al proprio caro che soffre e per parlare con un medico”. La segnalazione viene da un cittadino che oggi ha accompagnato in ospedale la propria moglie, colta da malore. “Ho citofonato al pronto soccorso e mi è stato risposto che avrei dovuto attendere notizie da qualcuno” sottolinea. “Sono rimasto allibito e anche irritato da questa risposta – spiega – non è giusto lasciare in assoluta solitudine i pazienti in pronto soccorso, soprattutto quando l’attesa di esami diagnostici si protrae per ore, come purtroppo ultimamente accade molto di frequente, a causa della carenza di organici che andrebbe risolta, perchè altrimenti tutto peggiora, per i pazienti e per gli operatori sanitari, costretti entrambi a subire condizioni di stress insopportabili. La politica dovrebbe riflettere e operare anche in questo”.