RITI PAGANI SULL’EREMO, PARLA IL CUSTODE: NESSUNO LI AVEVA AUTORIZZATI
“Mi hanno detto che dovevano raccogliersi in meditazione ed io ho acconsentito pensando che fossero intenzionati a pregare in occasione della Perdonanza Celestiniana. Poi quando ho visto che si sono tolti le scarpe, che hanno tirato fuori i tarocchi iniziando a ballare con un tamburo, sono intervenuto pregandoli di andare via perchĆ© un luogo sacro come lāeremo di SantāOnofrio non poteva ospitare quelle āstraneā esibizioni che non hanno nulla a che vedere con la cristianitĆ e con la religione cattolicaā. Ć Stefano Ricottilli, custode dellāeremo di SantāOnofrio, a spiegare come sono andati i fatti che hanno visto un gruppo di persone esibirsi in un rito pagano sulla terrazza dell’eremo, scatenando la dura reazione anche del presidente dellāAssociazione celestiniana, Giulio Mastrogiuseppe. Lui si ĆØ trovato per puro caso ad assistere alla particolare esibizione: era insieme al sindaco di Novedrate che aveva accompagnato sullāeremo per farglielo visitare, riprendendo tutto con il telefonino.
āQuelle ragazze mi hanno ingannato facendomi credere che avrebbero pregatoā, prosegue il custode dellāEremo di SantāOnofrio, ādicono che erano stati autorizzati e che lāaccesso allāeremo era stato interdetto agli altri. Niente di piĆ¹ falso perchĆ© nessuno le aveva autorizzati”. “In maniera molto educata, cosƬ come faccio ormai da tanti anni” prosegue Ricottilli, “ho acconsentito di accompagnarli affinchĆ© si dedicassero ad un momento di preghiera nel nome di Celestino. Ma quando hanno messo in scena quella sorta di rituale pagano, sono intervenuto pregandoli di andare viaā. Da tanti anni, Stefano Ricottilli, si occupa da volontario di aprire e chiudere lāeremo di SantāOnofrio, tenendolo pulito e in ordine. Tutte le mattine, almeno fino a quando il sentiero che conduce allāeremo non era oggetto di lavoro di messa in sicurezza ora finalmente ultimato, sfidando anche le intemperie nei mesi autunnali e invernali, parte dalla sua abitazione di Fonte dāAmore per raggiungere lāeremo e tenerlo aperto e in ordine, a disposizione dei tanti fedeli e turisti che si arrampicano fin lassĆ¹ per visitare i luoghi dove visse da eremita fra Pietro da Morrone.
āLo faccio con piacere e soprattutto per devozione a San Pietro Celestino V, ĆØ un impegno oneroso e faticoso soprattutto ora che gli anni cominciano a farsi sentire, ma non potrei farne a meno” sottolinea Ricottilli “mi meraviglia il fatto che alcuni possano trovare giustificazioni per comportamenti inopportuni in quel luogo e che non possono essere assolutamente tollerati”.