MIGLIORA CAVALLITO, L’EX CALCIATORE FERITO NELL’AGGUATO A PESCARA: INQUIRENTI ATTENDONO SUA COLLABORAZIONE SUL DELITTO
L’ex calciatore 49enne, Luca Cavallito, colpito da sei proiettili esplosi dalla pistola del killer dell’agguato al Bar del Parco di lunedì sera, sembra in lieve miglioramento, anche se la prognosi resta riservata. L’uomo è in sedazione farmacologica, in vista di un nuovo intervento chirurgico per l’estrazione di un altro proiettile conficcatosi nell’omero. La sua stanza è piantonata, tutto il giorno e sul suo recupero sperano non solo i familiari ma anche gli inquirenti che avranno molte cose da farsi spiegare a partire da chi stessero aspettando: dal video delle telecamere a circuito chiuso, in basso a destra, si vedono chiaramente Cavallito ed Albi seduti ad un tavolo con una teglia di 12 pizze sul tavolo. Dalle modalità dell’agguato appare chiaro che si tratti di un’esecuzione. L’uomo, pantaloni chiari, giubba nera e casco in testa, va a colpo sicuro con una prima sequenza da fuori il bar poi in pochi secondi entra finendo con un colpo alla testa Walter Albi che prova inutilmente a ripararsi e poi svuota il caricatore su Cavallito. Prima di darsi alla fuga porta via due cellulari, si è parlato anche di un terzo cellulare rimasto sulla scena del crimine ma al momento non ci sono conferme: Walter Albi, già a terra, ha tra le mani le chiavi della macchina. Il fatto della sottrazione dei cellulari è importante perché nei telefoni è certo che vi siano tracce di un appuntamento concordato che avvalori l’ipotesi della trappola. Intanto gli inquirenti scavano anche nella vita dell’architetto Albi a partire da alcuni investimenti non andati a buon fine passando per grossi problemi di natura economica che potrebbero averlo spinto ad entrare in qualche giro pericoloso: è ormai acclarato, anche dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso del locale dell’agguato, che anche Albi era un obiettivo.