QUEL MALE OSCURO DEL PD CHE METTE IN FUGA TUTTI…

di Luigi Liberatore – Ci aiuta chi impagina il giornale. La foto di Teresa Nannarone è per noi emblematica: gli occhialini tra le mani, gesto tanto caro agli intellettuali disillusi della sinistra, e poi le braccia allargate, come a dire: compagni, ci ho provato, ma è stato tutto inutile! Il presidente del Circolo del partito democratico di Sulmona, Teresa Nannarone appunto, ha mollato il Pd e come si faceva un tempo, ha restituito la tessera alla stessa maniera degli amici dissenzienti della Democrazia Cristiana. Lo ha fatto con compostezza, facendosi precedere da un comunicato lungo, quasi appassionato, perfino elegante: lo ha definito “sofferto”, tralasciando tuttavia di entrare nel merito della decisione, senza cioè riferimenti specifici. Ci proviamo noi a chiarire i “dolori” che l’abbiano indotta ad uscire da PD, depurandoci dall’aspirazione del tuttologo, ma con l’animo disteso dell’osservatore. Alle elezioni comunali dell’ottobre scorso, Teresa Nannarone è risultata il candidato più votato a Sulmona; nonostante ciò ha dovuto provare il bruciante compromesso che le ha impedito di essere nominata presidente del Consiglio comunale. Primo boccone amaro. Intanto all’interno della coalizione, come nella segreteria del partito democratico, agiva da “padrone” il vero dominus del Pd, Franco Casciani, vice sindaco, sicchè tensioni, sia nel Circolo che nel Comune, sono fatalmente lievitate. Questioni di prestigio personali ma con ramificazioni amministrative. Ne cerchiamo una su tutte: il Cogesa. E’ noto che Sulmona è il socio principale della partecipata che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti di sessanta Comuni, e che tra le maglie del Cogesa filtrano cifre da capogiro. Teresa Nannarone ha avuto la sfortuna di imbattersi in quel “tritatutto”, sperando di porre fine al malvezzo di affidare consulenze esterne pluriennali ai soliti noti, tanto generose da far lievitare i bilanci societari solo a favore di tecnici (le malelingue dicono di sinistra) senza favorire i servizi per l’utenza. La Nannarone è andata a sbattere contro la cittadella della sinistra, e adesso si è andata ad infilare in quella torre di Babele che fa riferimento al sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, nel gruppo di “Liberi e Forti” che sostiene il primo cittadino. Non sappiamo quanto sarà più libera e forte Teresa Nannarone dopo questa inversione, né quanto lo saranno gli amici di cordata. Una cosa è certa: resterà in solitudine estrema il PD, col suo male oscuro che porta tutti a scappare: purtroppo nella trappola della destra…