QUARANT’ANNI FA AZZURRI IN VOLO VERSO IL TRIONFO SULLE ALI DEL “CITTA’ DI SULMONA”

Fabio Maiorano – Convocati dal Commissario tecnico Enzo Bearzot, i calciatori azzurri si radunano a Roma, a Villa Pamphili; è la vigilia della partenza per la Spagna dove si giocherà il Campionato mondiale di calcio, edizione n. 12. Le previsioni sono nere. I risultati delle ultime partite non sono confortanti e il sondaggio dell’Istituto Gallup, condotto in 19 paesi del mondo, assegna all’Italia soltanto l’1 % di probabilità di successo finale. Favorito è il Brasile. Un’atmosfera di sfiducia aleggia attorno alla nazionale italiana ed anche i più ottimisti, tra i tifosi e i giornalisti, nutrono dubbi sul cammino degli azzurri, in virtù degli ultimi risultati e, soprattutto, della mancanza di gioco e di idee messa in mostra in tutte le partite disputate nella fase di avvicinamento al mondiale. L’avventura della comitiva azzurra nel mondiale spagnolo comincia ufficialmente mercoledì 2 giugno, quando si leva in volo dall’aeroporto Leonardo da Vinci con il Boeing 727 della flotta Alitalia dal nome beneaugurante: «Città di Sulmona». Destinazione è l’hotel “Casa del Baron” di Pontevedra, 40 km. da Vigo, sull’oceano Atlantico, quasi al confine con il Portogallo. Dopo un avvio stentato, tre pareggi sofferti con Polonia, Perù e Camerun, gli azzurri passano il turno grazie alla migliore differenza reti e nei quarti di finale (gruppo C) battono con merito sia l’Argentina di Maradona(2-1) sia il Brasile (3-2); in semifinale ritrovano la Polonia, stavolta superata con il classico 2 a 0. L’11 luglio 1982, in finale, l’apoteosi contro la Germania, surclassata per 3 a 1. L’Italia conquista il suo terzo titolo iridato e sale sul tetto del mondo, sospinta anche dalle ali fortunate del… «Città di Sulmona».