CASTELVECCHIO, L’ACQUA DELLA FONTANA MEDIEVALE SI DISPERDE NELLE CAMPAGNE
Era stata incanalata dai tempi del Medioevo per alimentare le case e le fontane del paese. Una conduttura che nel corso degli anni ha perso la sua funzione tanto che lāacqua che sgorga dalla sorgente di epoca romana di SantāAgata si perde nelle campagne della Valle Subequana. Circa sei litri al secondo che fanno circa 16 mila metri cubi di acqua allāanno che vanno sprecati. E questo in un momento in cui i sindaci del Centro Abruzzo sono costretti a firmare ordinanze per razionare lāutilizzo dellāacqua. La denuncia arriva dallāamministrazione comunale di Castelvecchio Subequo che da anni si sta battendo per trovare una soluzione a una vicenda che ha del paradosso e che, invece, potrebbe risolvere il problema idrico di qualche Comune. āNegli anni scorsi, sulla storica Fontana romana di SantāAgata, abbiamo presentato numerosi progetti alla Regioneā, spiega il vicesindaco di Castelvecchio Subequo Pietro Salutari, sollecitando la Saca, la societĆ a capitale pubblico che gestisce il ciclo idrico integrato per i paesi del Centro Abruzzo, di trovare forme di finanziamento al fine di utilizzare lāacqua per scopi domestici o sociali. E in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno provocando pesanti ripercussioni sullāambiente ĆØ una carenza idrica sempre piĆ¹ accentuata si rende indispensabile il recupero e lāutilizzo della sorgenteā. Il progetto ĆØ giĆ pronto, ma da anni resta chiuso nei cassetti delle scrivanie del Comune, senza che nessuno si preoccupi di risolvere una situazione che grida vendetta, soprattutto se si pensa alle tante famiglie, anche dei paesi del Centro Abruzzo, costrette a razionalizzare e a fare ameno dellāacqua in alcune ore della giornata. Ma questa volta lāamministrazione comunale di Castelvecchio Subequo, sindaco in testa, sembra decisa andare fino in fondo. āNei prossimi giorni presenteremo nuovamente il progetto di fattibilitĆ relativo al recupero della storica Fontana di SantāAgata e al riutilizzo dellāacqua che sgorga dalla sorgenteā, conclude Salutari, ānella speranza che gli enti preposti e la stessa Regione trovino forme di finanziamento per procedere finalmente alla realizzazione del progetto. Confidiamo nella sensibilitĆ dei nostri amministratori regionali Per non veder cadere nel nulla anche questa richiestaā.