NON CREDETE ALLE FAVOLE DELLA LEGA, L’AUTOSTRADA CONTINUEREMO A PAGARLA
di Luigi Liberatore – Mi rivolgo ai miei tre lettori (seppure), dicendo soprattutto a quei due che fanno davvero tanto sforzo a seguire i miei ragionamenti, che la nuova incursione del consigliere regionale abruzzese, Antonietta La Porta, sulla questione delle autostrade, mi lascia davvero tramortito. E io sono un lettore come te, unico amico a me rimasto, e che davvero faccio fatica a capire questa nostra esponente politica la quale continua a dire che non pagheremo più l’ingresso nelle autostrade abruzzesi purché saranno declassate a livello di strade a scorrimento veloce. In parole povere, non ci saranno più caselli di ingresso e niente più pedaggi. Oddio, mettiamola come il nostro consigliere della Lega ci prospetta la situazione: “In data odierna ho presentato la risoluzione per il declassamento delle nostre autostrade A24 e A25, per renderle totalmente gratuite. Per questo motivo ho richiesto l’impegno del presidente della Giunta e del competente Assessore a definire ed approvare nel più breve tempo possibile tutti gli adempimenti necessari a chiedere al Ministero delle Infrastrutture la revoca …eccetera, eccetera..” ! Io, caro lettore, mi sento come te, frastornato dalla lettura del comunicato il quale, e dimmi se sbaglio, mi appare come una lettera societaria di intenti e basta. Belle parole prive di concretezza. Prima di dirti, mio residuale lettore, che al casello autostradale continueremo a fermarci per pagare il pedaggio, voglio ancora farti sapere, per rispetto della cronaca, che il nostro legislatore regionale della Lega ha fatto un lungo rapporto sulla condizione del Meridione prima di giungere alla sua assurda tesi liberaleggiante. Ho capito che volesse insinuarsi nella famosa “Questione meridionale”, che ha visto misurarsi, su una problematica che va avanti dal 1861, storici, politici e filosofi di ogni estrazione. Io ho pensato ad uno di quei grandi personaggi che hanno trattato la materia: a Giustino Fortunato (storico, politico e filosofo), che in qualche maniera mi ha ricordato Antonietta La Porta della Lega. Sapete come definivano Giustino Fortunato? L’apostolo del nulla. Ma era un pessimista…
Qualcosa pare sia accaduto oggi