QUEL DISCO ROSSO DEL SEMAFORO VA ALL’ASSESSORE AL TRAFFICO
di Luigi Liberatore – Io spero che il mio articolo, quando verrà messo in linea, sia “bruciato”. Così si definisce nel gergo nostro l’arrivo di un “pezzo” già superato dagli eventi. Ma io, conoscendo la velocità degli amministratori di Sulmona, penso di arrivare in tempo, anche come spartitraffico a Porta Sant’Antonio. Me lo auguro, e penso che davvero il sindaco e i suoi assessori siano di quelli che vanno in giro a piedi per non aver notato cosa succeda laggiù, dopo che i tecnici abbiano rimesso in funzione il semaforo. Io non ho ragione di prendermela coi tecnici che hanno rimesso a posto il semaforo. No davvero. Quelli ragionano coi secondi alla mano, sia che si tratti di una rampa di accesso alla Cristoforo Colombo, sia che debbano regolare il flusso veicolare da una strada statale all’imbocco col tratturo. Per loro basta aver avuto l’incarico e aver verificato che le luci del semaforo si accendano e si spengano col ritmo indicato. Indicato da chi, ci viene da riflettere? Guardate che è molto semplice capire se il meccanismo funzioni, nel senso che deve rispondere alle esigenze degli automobilisti e soprattutto della gente che abita nella zona. Io non mi voglio insinuare in una disputa di cartellonistica stradale o di impiego di apparecchiature di segnalazione, ma lì sotto qualcosa non va. Le auto restano troppo tempo in sosta, col rosso del semaforo, lungo via D’Eramo e via Patini, generando così rumori continui e soprattutto emissioni di gas di scarico per cui gli abitanti hanno da tempo denunciato la situazione come intollerabile, chiedendo così una revisione del meccanismo. Ma stiamo sempre lì, a giocare coi tempi. C’è il tempo del “rosso”, che angustia gli automobilisti e gli abitanti di quel quartiere, e poi c’è il tempo che serve a scandire gli interventi della pubblica amministrazione. Io penso che altrove ci sarebbe stato un punto di incontro e soprattutto una definizione breve della problematica, ma non a Sulmona dove io ho lavorato nella redazione di un quotidiano, che in questa circostanza mi va di definire di avanguardia: IL TEMPO. E’ stato davvero un tempo felice perché quella città ti da addosso una sensazione di vivere, come diceva Platone, assaporando l’immagine mobile della eternità. Purtroppo, i tempi di un semaforo sono tutt’altra cosa, sennò si blocca il traffico!
Una tiratina d’orecchi diplomatica
Per questa amministrazione ci vorrebbe una banda.
SVEGLIA!!!!!
Nelle ore di punta non è che per caso i “nostri” Agenti di Polizia Locale possono dare una mano? Scusate ma forse non rientra nei loro compiti
Ma chiudere via maglio d’eramo al traffico e mandare tutti gli automobilisti ad inquinare altrove è così difficile…. Tranquilli con la benzina a 2 euro non c’è semaforo che tenga….
Ce ne siamo accorti tutti. I tempi di attesa da quando il semaforo è stato ripristinato si sono raddoppiati.