COVID, EUFORIA IMMOTIVATA E DURA REALTA’
Gianvincenzo D’Andrea – Una gita in pullman in alcune ridenti località turistiche del nostro Paese ed i festeggiamenti per il 70 esimo compleanno dei nati nel 1952 si sono trasformati per molti partecipanti ai due avvenimenti in un incontro non gradito ( ed in molti casi in un reincontro!) con il COVID. Senza entrare nello specifico delle due situazioni ( e di molte altre !) che hanno determinato il sensibile aumento del numero dei casi registrati nel Centro Abruzzo, il dato più importante che si può trarre è che , a dispetto del caldo notevole di questi giorni , il virus Sars CoV2 continua a circolare alla grande.Le due sub-varianti Omicron BA4 e BA5 , responsabili dei casi registrati attualmente, sono contagiosissime e sono sufficienti pochi minuti di contatto ravvicinato , senza mascherina di protezione , con un malato anche se paucisintomatico o addirittura asintomatico, per essere contagiati.
E evidente ,poi, che le cose non possono che peggiorare se si soggiorna per molto tempo al chiuso dove la presenza di un infetto non può che far aumentare progressivamente la concentrazione delle particelle virali nell’aria ambiente.
Come comportarsi,allora,per ridurre il rischio di rimanere contagiati?
Facendo ricorso al buon senso e quindi valutando bene ciò che si fa nella quotidianità, decidendo, caso per caso, come comportarsi.È, ovviamente, conveniente non frequentare posti,al chiuso ( sopratutto se affollati ) rimanendovi per lungo tempo, o di stare all’aperto in situazioni di calca o assembramento,( addirittura senza indossare la mascherina di protezione FFP2). Dal momento che si hanno sempre maggiori evidenze che attualmente un numero elevato di contagiati preferisce attuare una “valutazione fai da te” della malattia COVID e del suo decorso (evitando accuratamente di segnalare la condizione di malattia al Servizio Sanitario Nazionale per muoversi senza limitazioni) è ipotizzabile che maggiore è il numero di persone con cui si viene in contatto, maggiore è il rischio che ci si possa imbattere in malati di COVID in grado di trasmettere il virus Sars CoV2.
Sono riflessioni per così dire elementari che dovrebbero suggerire a tutti un comportamento improntato alla necessaria prudenza.Ma così non è perché da quel che si vede in sembra che tantissimi siano in preda ad un’ingiustificata euforia negazionista del virus e dei danni che può fare sopratutto alle persone fragili.
I dati della pandemia COVID ci dicono che ormai ci troviamo di fronte ad una nuova ondata che probabilmente non avrà l’ impatto registrato nella fase iniziale ma che di certo, in non pochi casi, potrebbe avere conseguenze pesanti.
Allora si tratta semplicemente di scegliere se si vuole essere responsabili o irresponsabili.
E la scelta dovrebbe essere scontata…..
a dire il vero, però, non ne sono tanto sicuro!