ANCE, IL SUPERBONUS RISCHIA DI DIVENTARE UN SUPERBOOMERANG PER L’EDILIZIA

“Il superbonus doveva essere una occasione per festeggiare l’introduzione di un provvedimento atto a rianimare il settore dell’edilizia, con effetti sulla sicurezza sismica, sul risparmio energetico, sulla qualità dell’abitare, con ottime ripercussioni a livello economico e sociale, ed invece si è totalmente assorbiti dallo studio delle continue modifiche normative in una paradossale corsa ad ostacoli dove non si comprende chi è l’avversario da battere, se non l’illegalità e lo sperpero di soldi pubblici”. La denuncia viene da Antonio D’Intino, presidente regionale dell’Ance. “Siamo stati i primi, come Ance, a chiedere l’adozione del contratto collettivo di lavoro edile e la riserva dei lavori a favore di imprese qualificate ed auspichiamo che non si faccia marcia indietro, come richiesto da alcuni, su una norma di serietà e garanzia come quella sulla qualificazione perché non sarebbe giustificabile. Quali principali attuatori, abbiamo suggerito nel tempo una serie di modifiche e miglioramenti per semplificare l’operatività del provvedimento, favorirne la migliore applicazione, anche per rendere efficaci i controlli, in quanto siamo convinti, e non solo noi, che un eccesso di burocrazia contribuisce all’incertezza del diritto ed al proliferare della corruzione – spiega il presidente Ance – Nel 2022, con il  Decreto Sostegni-ter, già rileviamo una serie di modifiche al funzionamento del meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito): Governo e Parlamento sono intervenuti cinque volte modificando per quattro volte l’articolo 121 del Decreto Rilancio, con la conseguenza di bloccare il mercato imponendo vincoli alle cessioni che rendono più complesso anche la risposta da parte degli istituti di credito. Le imprese si trovano pertanto con cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità, con rischio di sospensione dei lavori e quindi di fallimento”. “In questo scenario paradossale, dobbiamo richiamare fortemente l’attenzione degli interlocutori e fare una operazione verità sul superbonus , per contrastare anche la dilagante mala informazione, con la massima disponibilità al confronto basato su dati reali e certificati. Da parte nostra, auspichiamo, in linea generale, la stabilizzazione del provvedimento, con inserimento di un tetto annuale di spesa, anche per ridurre la concentrazione della domanda e consentire al Ministero di avere un flusso sotto controllo” conclude D’Intino.