MOSTRA DELL’ARTISTA SILVIO FORMICHETTI A GROTTAMARE

L’Associazione Culturale Lido degli Aranci. in collaborazione con la Galleria Opus di Grottammare, annuncia l’evento pittorico La spaziatura del pensiero –  dal Diario Danese– personale di Silvio Formichetti curata dal professore Giarmando Dimarti. La vernice inaugurale è fissata per giovedi 2 giugno, alle 18, presso lo spazio K della palazzina Kursaala di Grottammare (Ascoli Piceno). Un nuovo importante evento culturale che va ad arricchire il calendario del trentennale dalla fondazione. Questa volta l’Associazione si è valsa della competente collaborazione della Galleria Opus, che già in passato aveva proposto artisti di livello internazionale: Michele Cascella, Antonio Pedretti, Marco Lodola, Mario schifano, Mimmo Rotella per citarne alcuni. Nel caso di Pedretti e Lodola era anche riuscita ad avere la presenta degli artisti. Questa volta è il turno di Silvio Formichetti ( Pratola Peligna 1969). Possiamo parlare di un ritorno in quanto, nel 2012, la Galleria lo ospitò subito dopo il successo ottenuto alla 54a Biennale di Venezia, ospitato nel Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi su invito di Dario Fo. Anche questo ritorno avviene sulla scia di un evento particolarmente importante: la recente mostra  Dansk dagbog tenuta in Danimarca dal 12 febbraio al 13 marzo di quest’anno presso il “Vestjyllands Kunstpavillon – Arne Haugen Sørensen Museum”, prestigioso museo danese che ha ospitato i più grandi artisti mondiali nel corso degli anni. L’approdo danese è una chiara testimonianza dell’interesse internazionale che la sua personalissima produzione pittorica riesce a catalizzare.Un percorso complesso quello di Formichetti, ma ricco di risultati di tutto rispetto per uno che ha imparato tutto da sé con costanti sacrifici, smisurata passione e ostinata caparbietà. L’inizio è completamente segnato dalla figurazione: paesaggi abruzzesi e nudi femminili soprattutto. Percorso presto abbandonato a causa della folgorazione proveniente dallo studio dell’Espressionismo astratto e, tout court, dell’arte Informale. Pollock, Hartung, De Kooning, Vedova gli indicano la direzione nuova da seguire. Inizialmente li imita,  fino a raggiungere una propria autonomia segnica in cui gesto e azione raggiungono una sintesi personalizzata e personalizzante nella direzione di un immanentismo esistenziale che inibisce qualsiasi sconfinamento nel trascendente. Un hic et nunc (qui e ora) categorico misurato da una superficie rettangolare aggredita, graffiata e incisa con fare rabbioso e deciso. Atto sempre nuovo della passione, intesa come sacrificio totale, capace di creare un nuovo esistente in continua espansione. La sua arte riflette una contemporaneità che ha perso qualsiasi punto di riferimento. Il centro non esiste più. Tutto diviene espansione eccentrica. Davanti ai nostri occhi si presenta una massa informe, mista di pensiero e sehnsucht (malattia del doloroso bramare. Ladislao Mitner lo definisce: anelito verso qualcosa di mai attinto) che stigmatizza la nostra condizione nell’illimite spazio temporale in cui siamo inconsapevolmente sospesi.La Mostra si terrà dal 3 al 10 giugno. Orario: da lunedì a venerdì ore 17.00 – 19.00; sabato e domenica: 10.00 – 13.00, 17.00 – 20. Il 5 giugno, alle ore 17.30, nella sala Conferenze del Kursaal,  Giarmando Dimarti e Vincenzo Di Bonaventura presentano la collettanea in 4 volumi NEI GIORNI L’UOMO.di Giarmando Antonio Di Marti.