VINO NATURALE NON SIGNIFICA VINO BUONO
Dopo aver letto le parti precedenti, penseremo che è meglio non aggiungere ingredienti “strani” nel vino, e che il vino naturale sia migliore. Purtroppo non è così. Alcuni agronomi specializzati nel settore viti–vinicolo condividono la necessità di non abbondare con aggiunte, ma nel contempo affermano che non è vero il mito della bottiglia senza “aggiunte”: “La natura va indirizzata per evitare rischi”. A questo punto sorge spontanea la seguente domanda: un vino senza additivi né prodotti chimici (in generale) è più sicuro?
Angelo Divittini dice di no. “Anzi in alcuni casi, come quello deicosiddetti vini naturali, i rischi sono maggiori rispetto a quelli di chi ha vinificato usando le sostanze permesse. Oggi si parla tanto di vini naturali, ma sono i prodotti più allergenici e quelli che creano più intolleranze nell’uomo che siano mai esistiti, perché in natura non c’è nessuna azione che possa trasformare l’uva in qualcosa di consumabile. Se facciamo fare alla natura e non conduciamo l’atto fermentativo nella trasformazione da zucchero ad alcool, la natura gli fa prendere tutt’altra strada; cioè quella della putrefazione”.
Mantenendo fede all’equazione “vino naturale = nessuna aggiunta” pensiamo che in maniera naturale l’uva “fabbrica” il vino. Ma non è così perché se analizziamo questo tipo di vino rinveniamo enormi quantità di acetaldeide. Rinveniamo anche fenoli volatili che, come è noto, sono cancerogeni per l’uomo. Se cerchiamo l’istamina, la putrescina e la cadaverina, le troviamo perché derivano dai processi fermentativi, e che l’uomo non condiziona. Sono sostanze, queste, che possono indurre allergie.
Vino biologico e vino naturale



