CICLISTA MORTO IN GARA, ANCORA DA CHIARIRE LA DINAMICA DEL TRAGICO INCIDENTE

E’ ancora da chiarire la dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita Pawel Talaga, il ciclista polacco di 51 anni morto domenica pomeriggio durante la gara ciclistica di 775 chilometri, la Ultracycling RAI775, con partenza e arrivo a Silvi Marina. L’automobilista che l’ha soccorso per primo avrebbe infatti dichiarato di non averlo investito ma di essersi fermato per prestargli aiuto dopo averlo visto a terra, all’interno della galleria della Portella sulla statale 17, che da Roccaraso immette sull’Altopiano delle Cinque Miglia. Inoltre nell’incidente non sarebbe rimasto coinvolto nessun altro partecipante, come era emerso dalle prime testimonianze. Ad escluderlo sarebbe stato lo stesso ciclista che agli agenti della polizia stradale, intervenuti sul posto per i rilievi del caso, avrebbe raccontato di essersi fermato dopo aver visto un automobilista intento a rianimare il povero ciclista polacco. Insomma non ancora è chiaro se il randonneur è prima caduto per poi essere stato investito da un mezzo o se la caduta è stata favorita da un pirata della strada che dopo averlo tamponato violentemente, è fuggito via senza fermarsi per prestargli soccorso.

Pawel Talaga

Anche se nei confronti dell’autista napoletano che viaggiava a bordo della Dacia Lodgy ci sarebbe più di un indizio. Di sicuro Pawel Talaga conosceva bene il percorso, considerato che era alla sua quinta partecipazione alla Ultracycling organizzata dalla Race Italy Across come conferma uno degli organizzatori: “Pawel apparteneva alla categoria dove non è prevista auto al seguito o altro supporto”, spiega Paolo Laureti, “ma era un ciclista molto esperto e conosceva benissimo il percorso. Era appena ripartito da Roccaraso dove era stato allestito un punto di ristoro. Stava benissimo, si è cambiato, ha bevuto, perfettamente lucido. Aveva le luci accese davanti e dietro nonostante fosse giorno, catarifrangenti sulle ruote e aveva adottato tutti gli altri accorgimenti per viaggiare in tutta sicurezza. In galleria era perfettamente visibile, quello che è accaduto lì dentro, è ancora tutto da accertare”. Subito dopo l’incidente sia la bicicletta che la vittima sono stati posti sotto sequestro su ordine della procura di Sulmona che oggi dovrebbe affidare l’incarico per l’autopsia. La moglie Anja, che era partita dalla Polonia con lui e lo aspettava all’arrivo di Silvi, ha chiesto di poter vedere il marito, prima dell’esame autoptico. E la procura dovrà decidere anche su questo.