L’ADDIO A GINO, L’ULTIMO SACRISTA DELLA CITTA’
Per tutti i parrocchiani era Gino, il sagrestano. E con lui oggi se n’è andato l’ultimo sacrista della città. Un mestiere che a lungo ha supportato le attività di parroci e parrocchie ed ormai non esiste più. Per decenni ogni parrocchia, anche a Sulmona, ha avuto un suo sagrestano o sacrista, che provvedeva alla preparazione delle celebrazioni quotidiane e di ogni cerimonia che si svolgesse in chiesa, alla pulizia dei locali, alla cura di paramenti del sacerdote e degli arredi della chiesa. Pian piano poi scomparendo i vecchi sagrestani i sacerdoti hanno fatto ricorso a semplici collaboratori, uomini e donne, che oggi sono al loro fianco, collaborando nei diversi compiti. Oggi pomeriggio, nella chiesa dell’Annunziata, è stato celebrato il funerale dell’ottantacinquenne Luigi Vecchiarelli. Gino è stato per oltre una quarantina d’anni al fianco di don Antonio Berluti, parroco di S.Francesco della Scarpa, scomparso nel 2004. Tra la sagrestia e la sua campagna Gino ha diviso il suo lavoro. In sella alla sua bicicletta, Gino arrivava in chiesa e concluso il lavoro da sacrista, pedalava verso la campagna. E spesso a notte rincasava, risalendo da porta Bonomini verso via Barbato. Sempre presente per le cerimonie comandate, anche a prima mattina o in tarda serata, soprattutto nei periodi più solenni dell’anno, Gino era in chiesa, a lavare il pavimento, a riassettare gli arredi, a riordinare le suppellettili. Gino era l’amico adulto, quasi un fratello maggiore, per i chierichetti o per i giovani dei gruppi di Azione cattolica, che per ogni necessità a lui facevano riferimento prima ancora che al parroco. Come pure il resto dei parrocchiani. E se i chierichetti rumoreggiavano in sagrestia, Gino era pronto, a riprenderli, con affetto ma anche con qualche benevolo scapaccione. Gino era persona saggia, non mancando in brevi ritagli di tempo di intrattenersi in conversazione con il parroco e con i parrocchiani. Lascia in tutti un buon ricordo. Per lui una messa sarà celebrata domenica prossima, nella sua seconda casa, san Francesco della Scarpa, come annunciato oggi stesso dal parroco don Gilberto Uscategui.