LA PRECISAZIONE DELLA PINDARO SUL CASO DELLE PALAZZINE DELL’AREA SOCIO-SANITARIA

Dall’avvocato Clara Palesse, in rappresentanza della società Pindaro, riceviamo e pubblichiamo:

La Pindaro srl è un’unica società immobiliare e non un “pool di imprese” come erroneamente riportato, avente sede legale a Roma. La società, in un primo momento, ha acquistato due lotti di terreno, facenti parte dell’area socio-sanitaria di Sulmona. Successivamente, e precisamente nell’anno 2017, è stato presentato un progetto planovolumetrico per la realizzazione in situ di una struttura socio-sanitaria, regolarmente approvato, con delibera della Giunta comunale di Sulmona. In un secondo tempo, alla luce degli accordi raggiunti con un noto centro di alta diagnostica della zona per la concessione in locazione di parte dei locali di futura realizzazione, è insorta l’esigenza di aumentare la cubatura di costruzione.Veniva pertanto acquistato un terzo lotto e nel mese di agosto 2019 veniva presentata un’istanza di variante al planovolumetrico già approvato.Dunque, “quel fazzoletto di terreno” a cui allude l’articolo in oggetto è in realtà composto da tre lotti di piena ed esclusiva proprietà della società Pindaro S.r.l. e su cui non vi sono contestazioni di sorta a noi note -insorte o insorgende – da parte della FIR S.r.l. con cui la società mia assistita non ha alcun contenzioso in essere.Ad ogni modo, a far data dalla presentazione dell’istanza di variante al progetto planovolumetrico, ovvero dal mese di agosto 2019,la Pindaro S.r.l. non ha mai più ricevuto alcuna comunicazione da parte del Comune di SulImona. Trascorsi oltre due anni nel silenzio assoluto, e nonostante le ripetute diffide da parte dei progettisti della società, nel mese di gennaio 2022 lo scrivente difensore diffidava formalmente l’amministrazione all’adozione di un provvedimento espresso in merito,contestualmente domandando di avere accesso agli atti relativi all’istruttoria espletata. Soltanto in quel momento,apprendevamo che già in data 20.05.2020 1’Ufficio Tecnico del III Settore-Urbanistica ed Edilizia, con parere favorevole del Geometra istruttore e dell’Ingegnere responsabile e annesso visto del settore contabilità, aveva presentato in Giunta una proposta di delibera di approvazione della variante de qua. Ciò nonostante, la Giunta Comunale dell’epoca (composta da parte delle attuali forze di opposizione che oggi “insorgono” e che paradossalmente invocano “chiarimenti” che loro stessi sarebbero tenuti a fornire) non vi ha mai provveduto né tanto meno alcuna delibera è stata adottata successivamente all’invio dell’atto di diffida da parte della società Pindaro S.r.l..Persistendo una tale intollerabile inerzia, la società mia assistita ha sporto denuncia querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona al fine di fare chiarezza su eventuali illegittime condotte e relative responsabilità ed alla quale presumiamo si riferiscano le attività di indagine di questi giorni. Non sono allo stato a noi note denunce, esposti o querele altrimenti presentate dalla FIR S.r.l.. Non è esatto, pertanto, parlare impropriamente di “guerra tra imprese” in quanto-si ripete-non vi è alcun contenzioso tra la Pindaro S.r.l. e la società FIR S.r.l. ma soltanto tra la Pindaro S.r.l.e il Comune di Sulmona che, a quanto ci consta, è stato a sua volta citato in giudizio dalla FIR S.r.l. per fatti e circostanze a noi del tutto estranei.A causa della vicenda sopra descritta, la Pindaro S.r.l. ha subito e sta subendo un enorme danno finanziario dal momento che l’investimento economico originariamente stimato tra i € 2.500.000/3.500.000# può dirsi ad oggi quasi raddoppiato a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e della manodopera e a cui dovranno aggiungersi le evidenti difficoltà nel reperire oggi un’impresa disponibile alla costruzione in ragione del loro massiccio impiego negli interventi di cui al cd.“superbonus 110%”.Il protrarsi dell’inerzia dell’amministrazione potrebbe altresi determinare la perdita della possibilità per la società di accedere ai fondi Europei del PNRR senza inoltre considerare la perdita di utilità sociale per la cittadina di Sulmona – anche in termini di posti di lavoro – in cui manca una struttura socio – sanitaria e un centro di alta diagnostica all’avanguardia e che, in un momento come quello attuale, avrebbe dovuto costituire assoluta ed urgente priorità.