POPOLI, RUBINETTI A SECCO NELLE CASE DELLA CITTA’ DELLE ACQUE
Quando si entra a Popoli nel cartello che indica la cittadina c’è scritto: “Popoli città delle acque”. Quattro fiumi con tre sorgenti attraversano il territorio popolase ma l’intero centro storico, nella parte alta del paese, che comprende i quartieri di S.Lorenzo, via Giordano Bruno e la zona del Castello, hanno l’acqua con il contagocce. Da mesi le famiglie residenti vivono in condizioni di estremo disagio. Non possono lavarsi e sono costretti a restare al freddo perché la pressione troppo bassa dell’acqua non consente l’avvio delle caldaie. In molte famiglie vivono bambini e anziani che non possono sopportare a lungo questa situazione di disagio. “Siamo costretti a scaldare l’acqua con le pentole per lavarci, come si faceva una volta – protestano i residenti – e questo perchè il Comune non si fa carico di protestare nei confronti della società Aca, che gestisce il ciclo idrico integrato, per molti comuni della provincia di Pescara tra cui il nostro. Eppure paghiamo regolarmente le bollette del servizio idrico con una tariffa che è tra le più alte dell’Abruzzo. Chiediamo al sindaco Dino Santoro di intervenire per risolvere definitivamente questa situazione”. Tante finora le segnalazioni inoltrate dai cittadini all’Aca senza però ottenere nessuna risposta. “Tra l’altro hanno chiuso anche lo sportello al quale gli utenti potevano rivolgersi – proseguono i residenti – violando il contratto che prevede la presenza di un punto di riferimento della società nel nostro paese che è uno dei più importanti centri della provincia pescarese”. I residenti ricordano come con la gestione diretta del Comune l’acqua non mancava mai ed anzi tutte le fontane del paese fornivano acqua a volontà e non c’èrano disagi nè problemi di nessun tipo, con una squadra pronta ad intervenire per qualsiasi esigenza. “Ora invece è un vero disastro – concludono i residenti – paghiamo di più e non abbiamo un servizio efficiente. Il paradosso è che le sorgenti di Popoli portano regolarmente acqua a tutte le famiglie della Valpescara, mentre noi restiamo a secco”.