COMMERCIANTI E ASSOCIAZIONI DIVISI SUL CENTRO STORICO

Commercianti e associazioni cittadine di nuovo divisi sulla chiusura al traffico del centro storico. Da una parte i “conservatori” che vorrebbero far tornare le auto lungo Corso Ovidio, vanificando il lavoro fatto negli ultimi anni che ha portato ottimi risultati. Dall’altra parte i “progressisti“ che guardano al futuro e a un centro storico sostenibile  con le auto lontane dal cuore della città. E sono proprio quest’ultimi che hanno scritto al sindaco Gianfranco Di Piero e agli assessori di riferimento, Attilio D’Andrea e Catia Di Nisio chiedendo di non tornare indietro ma di proseguire verso una città più moderna e senza smog.

Centro storico di Sulmona

“Ci dispiace dirlo”, scrivono i “progressisti”, “ma le attività che vogliono il ritorno alla zona a traffico limitata di qualche anno fa, sono obsolete, non si rinnovano da quarant’anni e non puntano ad un modello di commercio diverso da quello degli anni ‘80. In centro storico negli ultimi 2 anni nonostante la pandemia hanno riaperto almeno 15 attività nuove, che  puntano tutte al turismo. Stanno aprendo altri 2 ristoranti e una pasticceria, tutti lungo Corso Ovidio”

“Tutte queste attività hanno bisogno di spazi all’aperto, come si fa in ogni città accogliente, tavoli sedi ombrelloni, che già da un anno grazie all’area pedonale urbana, si sono moltiplicati trasformando il centro storico in un piccolo salotto.

L’anno scorso abbiamo avuto un boom di presenze, e chi ne ha saputo approfittare, oggi non si lamenta”. Secondo i “progressisti”, “E questo è il vero punto”.

Negli accordi presi l’anno scorso con Sulmona fa centro, è stato sottoscritto, che per un ora di riapertura del corso dalle 16 alle 17 loro avrebbero  tenuto aperto le proprie attività il giovedì pomeriggio la domenica e durante le feste e ad agosto, anche la sera.

Centro storico di Sulmona dall’alto

“Nonostante migliaia di presenze durante la settimana da giugno a ottobre 40mila le porta solo la transiberiana, nessuno ha rispettato i patti”, incalzano commercianti e associazioni. “Qualcuno è andato in vacanza ad agosto in pieno boom, non c’era un posto libero per dormire in tutto Abruzzo. E poi ci chiediamo il motivo reale per il quale dalle 14 alle 17 e 30, corso Ovidio deve rimanere aperto alle auto, quando i commercianti che sostengono questa cosa, hanno le loro attività tutte chiuse, e quelli che rimangono aperti cioè noi che vogliamo il corso chiuso, ci becchiamo lo smog e il traffico senza alcun motivo… loro a casa e a noi il cancro… “