CI SONO PICCOLE E GRANDI BUGIE, POI C’È L’ASSESSORE ALLA SANITÀ …VERÌ!!!

di Luigi Liberatore – La Giunta regionale presieduta da Marco Marsilio ha, al di là di ogni estemporanea interpretazione, sottratto trenta milioni destinati per l’ospedale di Sulmona già dal 2018 nell’ambito della ripartizione di fondi per i diversi presidi ospedalieri. Facciamo a meno di citare deliberazioni e motivazioni per non irritare i lettori, però dal resoconto stringato emerge un dato inconfutabile: la Regione ha tolto all’ospedale di Sulmona trenta milioni di euro. La più lesta a denunciare il “furto” è stata il consigliere regionale e sindaco di Prezza, Marianna Scoccia, sempre molto puntuale e attenta alle dinamiche politiche dell’area peligna, seguito da Silvio Paolucci, ex assessore regionale alla Sanità e “padre” della ripartizione del 2018, il quale adesso chiederà il ripristino dei fondi a favore dell’ospedale di Sulmona. Pensiamo che a sostenere le iniziative della Scoccia e di Paolucci ci saranno anche i consiglieri regionali del territorio, primo tra tutti Antonietta La Porta. Ce lo auguriamo, ma non siamo ottimisti, almeno sull’esito, perché ci si imbatterà in un muro di gomma: Ergo, prima con l’impalpabile ed etereo presidente Marsilio, poi con l’assessore alla Salute (sua, politicamente parlando) Nicoletta Verì, la quale ha dimostrato da tempo di saper navigare a vista, di dire e non fare, di promettere e poi negare. Come in questo caso, quando afferma che quei trenta milioni erano scritti sulla carta e mai assentiti in sede ministeriale, per cui è lecito darli ad Avezzano. Auguriamo a Marianna Scoccia e pure a Silvio Paolucci grande fortuna soprattutto pensando allo sfregio commesso nei riguardi dei malati di questa area. Siamo pessimisti. L’assessore Verì, epigono mediocre del sofismo, aveva illuso e disilluso già l’Altosangro il cui ospedale vive sotto il suo governorato una lenta agonia. Dopo averne celebrato la rinascita, ne ha smunto servizi e prestazioni. Si è mai affacciata al pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro dove sono di casa i carabinieri chiamati per i maltrattamenti riservati agli utenti, e non sa che a diabetologia non si fanno prove da carico perché manca il medico? Perché, ancora, il laboratorio analisi dell’ospedale di Castel di Sangro, pur avendo professionalità eccellenti e attrezzature d’avanguardia, è obbligato ad inviare il sangue ad Avezzano per esami che si potrebbero eseguire in loco? Già, Avezzano. Tralasciamo ogni commento su questioni di geopolitica per rendere lieve la lettura. Un tempo si diceva, a proposito delle statistiche, che esisteva una graduatoria: bugie, grandi bugie, e poi l’ISTAT. Al vertice della Sanità abruzzese abbiamo Nicoletta Veri’…