CENTRALE TURBOGAS NELL’AREA INDUSTRIALE, IL VIA LIBERA NEL 2019

È stata rilasciata dall’Arta, l’8 agosto del 2019, l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), per la costruzione della centrale turbogas nell’area industriale di Sulmona. Se saranno rispettati i tempi l’impianto sarà ultimato entro la fine dell’anno. E proprio sui tempi estremamente rapidi di realizzazione, solo tre anni dal rilascio dell’Aia (quando l’altra centrale che dovrebbe essere realizzata a Sulmona, quella di Case Pente a servizio del Metanodotto Snam, dopo anni è ancora in alto mare) che si sta focalizzando l’interesse dei medici e degli ambientalisti. Quest’ultimi proveranno a chiedere luce su alcuni punti poco chiari della vicenda. «Vogliamo andare in fondo alla questione», afferma il portavoce del comitato dei cittadini per l’ambiente, Mario Pizzola, «anche perché in questa vicenda ci sono ancora tante cose da chiarire e faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per capire quello che è accaduto». Sia il comitato dei medici della Valle Peligna che gli ambientalisti hanno, infatti, richiesto l’accesso agli atti per acquisire l’intera documentazione che ha portato al rilascio di tutte le autorizzazioni per la costruzione della centrale turbogas,  a pochi metri da alcuni megastore, alcuni realizzati in questi ultimi anni, frequentati quotidianamente da centinaia di persone. «Con la stessa convinzione e determinazione con cui, da 14 anni, stiamo contrastando la centrale di compressione Snam, ci opporremo alla nuova centrale termoelettrica, alimentata a metano, che il gruppo italiano Metaenergia sta attivando nel nucleo industriale di Sulmona», tuona Mario Pizzola. «Si tratta di una centrale», spiega l’attivista, «con una potenza di 99,2 Megawatt termico (pari a quella della Snam di 99 Megawatt termico) che Metaenergia, con impianti della multinazionale finlandese Wartsila, intende mettere in funzione non solo a Sulmona, ma anche in altre sei città italiane». «Per quanto riguarda la Valle Peligna, potremmo avere non una, ma due centrali della stessa potenza, se si realizzerà anche l’impianto di compressione della Snam, raddoppiando l’inquinamento dell’aria», conclude il comitato degli ambientalisti, capeggiato da Pizzola. «Ciò è particolarmente grave se si considera che la Valle è caratterizzata dal fenomeno dell’inversione termica che ostacola la dispersione degli inquinanti nell’atmosfera. È paradossale che le amministrazioni pubbliche autorizzino queste centrali guardando solo all’inquinamento di ogni singolo impianto, senza considerare gli effetti cumulativi di più sorgenti».

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