POGORELICH: L’ABRUZZO UNA REGIONE CHE MI AFFASCINA

Domani, domenica 13 febbraio, il pianista Ivo Pogorelich si esibirà al Teatro Caniglia, in un concerto nell’ambito della stagione della Camerata Musicale Sulmonese. Appuntamento alle 17.30. il concerto sarà dedicato alla memoria di Antonio Tanturri, presidente della Camerata scomparso nel settembre scorso. Intanto l’artista ha rilasciato questa intervista.

Lei nella la sua lunga e luminosa carriera ha conosciuto i più bei luoghi del mondo dove si fa musica, sale e teatri prestigiosi, quale è rimasto nel suo cuore?   Due teatri mi sono rimasti nel cuore: il teatro Colon di Buenos Aires, che ha un suo proprio spirito e se suoni bene questo spirito viene ad accarezzarti la spalla,  poi il Teatro alla Scala, in alcuni punti del palcoscenico il suono viene amplificato magnificamente, alcuni cantanti conoscono questo segreto. Lei ha dichiarato“L’Italia è il Paese dei miei sogni..”   C’è un posto in Italia a cui è particolarmente affezionato? Sono affezionato a tutta l’Italia, anche nei luoghi più piccoli trovo  bellezza e arte,  fonti d’ispirazione per me. Non so se gli italiani sono consapevoli della ricchezza artistica del loro Paese, forse vedendo il bello ogni giorno fin dall’infanzia, lo considerano neutrale, ma non lo è.Le è capitato di fare concerti in Abruzzo? Ha avuto occasione di conoscere questa terra, così vicina a Roma ma anche così lontana…Si si ho già avuto modo di suonare in Abruzzo, diversi anni fa, una regione che affascina. Un episodio della sua prestigiosa carriera di musicista che le è rimasto impresso nella mente o che ha particolarmente condizionato il suo percorso artistico o della sua vita? Nessun episodio esterno, tutte le sensazioni accadono dentro di me. Per Lei “la musica senza l’interprete è come una collezione di libri”. Ma ha anche detto che“I compositori non sono sempre i migliori interpreti del loro lavoro” cosa intende? Il compositore componendo arriva ad una saturazione, un po’ come il cuoco che se cucina pesce poi deve mangiare lardo e se prepara agnello mangia sardine per il suo pranzo.L’interprete può superare   l’autore? No  questo mai,  se suono un brano a distanza di anni trovo nuovi spunti, l’eredita del compositore è vasta .Il suo rapporto con la musica pop, ascolto poco musica pop,  ascolto musica di folklore autentico oppure musica  etnica. In un mondo dove esplodono problemi ecologici, ambientali, sociali, dove la pandemia ha paralizzato e cambiato le abitudini che ruolo può assumere la musica?Io ho suonato anche durante la pandemia, quando le autorità  sanitarie lo permettevano Sentivo che i miei concerti apportavano di più al pubblico, erano più significativi che non i concerti prima della pandemia. A proposito del suo impegno umanitario (suona per i malati di tumore, per Associazioni che assistono i malati, ha suonato per la ricostruzione di Sarajevo …)  lei ha anche detto che “la musica ha il potere di alleviare la sofferenza, non solo per gli umani ma anche per gli animali e per le piante…” per Lei c’è stato un compositore in particolare che lenisce il dolore?  Tutti i compositori sono esseri umani che soffrono e gioiscono come noi persone comuni. La musica può avere un ruolo per migliorareil mondo? Si, agli individui e quando molta gente fa esperienza di un miglioramento allora anche il mondo diventa migliore. Ho dedicato due decadi a studiare le possibilità e caratteristiche  del pianoforte e il risultato sono i due CD che sono usciti per Sony, il primo con due sonate di Beethoven e una di Rachmaninov e il prossimo, che  uscirà il 18 febbraio dedicato a Chopin. Adesso posso condividere i frutti del mio lavoro.