FU MAXIRISSA ALL’ANNUNZIATA, CONDANNE E MULTE PER CINQUE GIOVANI

Cinque condanne e un’ordinanza di messa alla prova. Si chiude così il primo grado del procedimento penale a carico di sei giovani, dai 18 ai 28 anni all’epoca dei fatti (giugno 2018), coinvolti a vario titolo nella maxi rissa in piazza Annunziata con il “secondo tempo” di quella notte violenta che andò in scena nella centralissima piazza Garibaldi. I sei imputati, finiti sotto processo per rissa aggravata e danneggiamento aggravato in concorso, sono comparsi questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari e hanno incassato una condanna di lieve entità. I tre sulmonesi Eduardo Bighencomer, Davide Bighencomer e Cristian Pantaleo sono stati condannati ad una multa di mille euro mentre la pena di cinque mesi di reclusione è stata comminata per due dei tre giovani di origine laziale (Romeo Corciari e Giuliano Moltoni). Per il sesto imputato il processo è stato sospeso in attesa dell’esito della messa alla prova. Dalle testimonianze delle persone presenti sul posto, fra le quali anche un carabiniere libero dal servizio, Polizia e Procura riuscirono a ricostruire in parte quanto avvenuto. Due gruppi di giovani, uno sulmonese e l’altro laziale, si affrontarono, colpendosi a vicenda con calci e pugni. La violenta lite ebbe inizio all’interno di un locale e poi proseguita all’esterno del locale stesso, nei pressi dell’Annunziata. Tutto sarebbe nato dal fatto che uno dei giovani provenienti dal Lazio avrebbe importunato una ragazza sulmonese, che trascorreva la serata in compagnia di amici. Poco dopo l’esplosione della rissa è stata trovata un’autovettura seriamente danneggiata ed un giovane con diverse escoriazioni al volto, che alla vista delle forze dell’ordine si è dato alla fuga perdendo però sul posto la propria carta di identità. A breve distanza è stato trovato anche il proprietario dell’autovettura, un giovane sulmonese che poco prima era nei pressi del locale. Il giovane raccontò di essere stato circondato, mentre era a bordo dell’automobile, da tre individui ar,mati di bastoni e costretto perciò ad abbandonare la macchina fuggendo a piedi. La successiva attività di indagine condotta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, guidata all’epoca dei fatti dal sostituto commissario, Daniele L’Erario, suffragata dalle testimonianze raccolte e dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi ed identificare tutti i soggetti coinvolti. I tre giovani di origine laziale ricomparivano nelle immagini della videosorveglianza in prossimità di piazza Garibaldi, armati di bastoni, mentre, circondavano l’autovettura in uso a uno dei ragazzi sulmonesi con i quali si erano fronteggiati. Nel corso del processo le posizioni dei sulmonesi sono state in parte ridimensionate. Il loro avvocato, Stefano Michelangelo, ha infatti obiettato la mancanza dell’elemento soggettivo della rissa nonchè dell’aggravante. Da qui le condanne di mille euro di multa e cinque mesi di reclusione, tenendo conto anche della scelta del rito abbreviato.