DRONI PER PREVENIRE E COMBATTERE INCENDI BOSCHIVI, E’ LEGGE LA PROPOSTA M5S
Finalmente la Regione Abruzzo ha la sua legge per l’utilizzo di droni per prevenire e combattere gli incendi boschivi e controllare dall’alto il territorio, intervenendo tempestivamente dove si innescano le fiamme. Dopo piĆ¹ di due anni di attesa dal deposito, il testo a mia prima firma ĆØ arrivato in Consiglio regionale ed ĆØ stato finalmente approvato. Questa ĆØ una buona notizia per tutto il territorio. Adesso sta alla Giunta attuare quanto previsto dalla legge, acquistando i droni e affidando le attivitĆ di monitoraggio delle aree a rischio incendiā. Ad affermarlo ĆØ il consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi a margine dellāapprovazione in Consiglio regionale, che continuaĀ āOgni estate l’Abruzzo deve vedersela con i roghi che distruggono la nostra natura, come quelli di Punta Penna o della Pineta Dannunziana, per citare gli esempi piĆ¹ recenti. Sono disastri che mettono in luce come, negli ultimi anni, in quasi tutto il territorio abruzzese ci siamo ritrovati a dover fare la conta dei danni causati dal fuoco, stimati in centinaia di milioni di euro. Una cifra che, seppur enorme, non tiene conto dell’inestimabile danno che viene fatto alla regione verde d’Italia e d’Europa quando perde migliaia di ettari di terreno. Ho voluto presentare questa legge perchĆ© la particolare morfologia della nostra regione rende necessaria maggiore attenzione dal cielo, per un controllo costante delle zone ad alto rischio, con la necessitĆ di avere strumenti adeguati anche per intervenire nelle aree piĆ¹ impervie. Da qui nasce l’idea dell’utilizzo di droni, peraltro giĆ ampiamente testata con successo in altre zone del mondo, come il Canada dove, con questo strumento, si controllano enormi porzioni di terreno e si riesce a smorzare numerosi incendi sul nascere. Con i droni, infatti, sarĆ possibile effettuare un controllo costante dall’alto, utilizzando un sistema di aeromobili a pilotaggio remoto. Attualmente il contrasto agli incendi boschivi avviene con Canadair o elicotteri che intervengono su vaste aree – spiega ancora Smargiassi – ma i tempi di arrivo, il potenziale rischio per lāincolumitĆ dei piloti e di chi si trova a terra nei pressi delle fiamme, pone la necessitĆ di una riflessione sul tema. Senza contare che lāutilizzo di mezzi impattanti rischia di compromettere gli interventi in centri storici e luoghi della cultura: ricordiamo gli incendi di Notre Dame di Parigi o del teatro la Fenice di Venezia in cui la salvaguardia delle opere interne ha impedito lāutilizzo di questi strumenti impattanti. Agire con i droni, invece, permetterebbe di individuare subito i focolai e intervenire in modo mirato prima che lāincendio si estenda, anche con lāinvio una flotta di piccoli velivoli che partono allāunisono, come stanno giĆ sperimentando in Liguria e in Friuli con la Protezione Civile. LāAbruzzo potrebbe essere la prima regione a utilizzare questa soluzione in modo strutturale e supportare cosƬ il lavoro della Protezione Civile. Il testo della legge si fonda su tre punti fondamentali: acquistare i droni e affidarne la gestione con procedure a evidenza pubblica, formare il personale. Adesso sta al centrodestra che guida l’Abruzzo fare la propria parte fino in fondo e con tempi ben diversi rispetto a quelli necessari per discutere e approvare la legge.Mi auguro che tutto l’iter si concluda a stretto giro, perchĆ© la devastazione a cui abbiamo assistito negli ultimi anni non ĆØ piĆ¹ tollerabile. Gli strumenti adesso ci sono per intervenire in tempo, non esistono scuse per non usarliā, conclude.