BOLLO SULLE AUTO STORICHE, EMENDAMENTO RITIRATO
E’ stato ritirato l’emendamento per ripristinare il bollo auto a carico delle vetture storiche ventennali. “E una vittoria del buon senso e del motorismo storico, di quegli artigiani, di piccole e grandi imprese, che producono la ricchezza del Paese tenendone alta la memoria industriale”. A darne l’annuncio ĆØ il senatore Ugo Grassi (Lega). Uno degli argomenti ācaldiā dei giorni scorsi, che ha sollevato un gran vespaio di polemiche, tema centrale della convention nazionale ASI tenutasi a Roma la scorsa settimana, ĆØ stato infatti un emendamento per il disegno di legge di conversione del Decreto Fiscale, che chiedeva lāabolizione dellāagevolazione fiscaleĀ per i veicoli che hanno ottenuto e riportato a libretto il certificato dāinteresse storico e collezionistico, in particolare quelliĀ con etĆ compresa fra 20 e 29 anni. Attualmente, questi veicoli pagano lāimposta ridotta del 50% come forma di tutela che facilita la loro conservazione ed evita la loro rottamazione o la vendita allāestero. Una mossa, la ārestaurazioneā del bollo pieno, insensata dal punto di vista economico (parliamo appena dello 0,14% del parco circolante) e dal punto di vista pratico, dato che solo un paio di anni fa ĆØ stato introdotto lāobbligo, per ottenere la riduzione sul bollo, di dotare la vettura di C.R.S. dellāASI e di annotarlo sul libretto di circolazione, con conseguente adeguamento infrastrutturale. Una misura miope pure in ottica collezionistica, che avrebbe fatto gli danni simili al superbollo per auto ādi lussoā e imbarcazioni, che come unico risultato hanno portato alla demolizione di un settore il cui indotto era, e sarebbe stato, nettamente superiore al gettito fiscale generato da un balzello che, tra lāaltro, va a colpire proprio quei settori in cui lāItalia ĆØ un leader storico. E poi, non dimentichiamolo, le youngtimer sono le vetture piĆ¹ apprezzate e collezionate dai giovani, cruciali per il necessario ricambio generazionale che avrĆ il compito di salvare e preservare, in futuro, il collezionismo.āLāemendamento potrebbe avere effetti gravissimi nel settore ā aveva dichiarato giorni fa ilĀ presidente dellāASI, Alberto Scuro ā e non solo sul piano economico. Si andrebbe anche a minare il valore culturale, attuale e futuro, di questi veicoli.ā Proprio nei giorni della convention ASI di Roma, Scuro aveva affrontato lāargomento con diversi esponenti politici, tra cui lo stesso Senatore Grassi. āAndando a punire questa esigua minoranza di veicoli ā ha continuato Scuro ā i benefici per lo Stato sarebbero inconsistenti e si andrebbe a compromettere lāintera filiera professionale, si incentiverebbe la dispersione del nostro patrimonio e si spegnerebbero le prospettive occupazionali per molti giovani. Per il nostro Paese le perdite sarebbero decisamente superiori alle possibili entrate. ASI farĆ tutto il possibile affinchĆ© tale emendamento non venga convertito in legge e per illustrare in maniera dettagliata il panorama del motorismo storico nazionale. Incentiviamo la mobilitĆ green ma senza distruggere il passatoā.Uno sforzo congiunto che ha portato, fortunatamente, i risultati sperati. E oggi migliaia di appassionati possono tirare il fiato.Ā Lāemendamento ĆØ stato declassato ad Ordine del Giorno, il che equivale nella sostanza a un generico impegno del Governo a tenere conto in futuro della richiesta.Ā Un bel risultato di ASI, che a Roma ha dialogato costruttivamente con Alessandro Morelli, Viceministro Infrastrutture e MobilitĆ Sostenibili, Palmiero Perconti, consigliere di Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo, lāOnorevole Giovanni Tombolato, Presidente dellāIntergruppo Parlamentare per i Veicoli Storici, il Senatore Ugo Grassi, Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI, Ivan Drogo Inglese, Presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, Danilo Moriero, Segretario Generale CittĆ dei Motori, Fausto Fedele, Direttore Motorizzazione Centro Italia Edoardo Magnone, Presidente del Registro Fiat Italiano e diversi parlamentari di Camera e Senato.E soprattuttoĀ frutto di unāazione politica congiunta, che ha visto lavorare insiemeĀ esponenti di Lega e M5S.