ATC SULMONA, L’ASPIRANTE PRESIDENTE RECCHIA: LA MIA ESPERIENZA A DISPOSIZIONE DEL MONDO VENATORIO

“Negli ultimi anni nella Regione Abruzzo nell’ambito faunistico-venatorio, ci sono stati, sia a livello normativo che di pianificazione, notevoli cambiamenti. Cambiamenti che se trovano un riscontro sul territorio possono giovare di gran lunga alla conservazione della natura, all’attività venatoria ed al mondo agricolo. La mia candidatura a presidente dell’Atc “Sulmona” ha il solo scopo di mettere a disposizione del mondo venatorio, ambientalista e agricolo la mia professionalità e competenza per una corretta gestione della fauna, del prelievo venatorio e delle problematiche legate al mondo agricolo”. A dichiararlo è Franco Recchia, (nella foto con con il direttore della Riserva regionale del Genzana Antonio Di Croce e il direttore del Pnalm Luciano Sammarone), già dipendente della Regione, riguardo alle tensioni nate all’interno dell’Atc e di cui di recente ha riferito ReteAbruzzo. “Ho deciso di candidarmi in questo Atc  perché è uno dei più delicati della regione. La presenza di Sic e Zsc, riserve regionali, zona di protezione esterna del Pnalm, aree demaniali, due parchi nazionali, rende la gestione dell’Ambito alquanto complessa – spiega Recchia – Se riusciremo a porre le basi per una corretta gestione faunistica, risolveremo il problema dei danni alle colture agricole e trasformeremo la caccia in Abruzzo in un modello da esportare come esempio in campo nazionale”. “Il progetto è ambizioso ma è necessario recuperare l’immagine del mondo venatorio verso la società civile. Il mondo abruzzese della caccia deve fare una rivoluzione etica e culturale al suo interno e confrontarsi con le aree protette e il mondo ambientalista con le ragioni degli Studi sulle specie e sugli habitat, dimostrando competenza e coscienza del ruolo della caccia, schierandosi contro i veri distruttori della Natura e della Caccia, ovvero l’inquinamento, la distruzione dell’ambiente naturale e la demagogia” sottolinea il candidato presidente. “In merito ai presunti  atti vandalici non sono di certo da imputare alla mia candidatura a presidente dell’ATC. Simili iniziative, se ci sono state, sono opera di bracconieri che non hanno niente a che vedere con il mondo venatorio e la caccia e si tratta di atti gravi e intollerabili che vanno assolutamente condannati” conclude Recchia.