I LUOGHI DEL CUORE FAI, ARRIVANO FONDI PER L’EREMO DEL MORRONE

Per i larghi consensi ottenuti con la 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, lanciata a maggio dello scorso anno ancora nel pieno della pandemia, l’eremo di S.Onofrio, al Morrone, beneficerà di un premio di ventimila euro. Infatti per 20 di questi luoghi, in 13 regioni, sta per essere scritta una nuova pagina di storia grazie ai progetti di restauro e valorizzazione che sarà possibile realizzare con 370.000 euro messi a disposizione per il censimento 2020 da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo. In Abruzzo verrà finanziato un progetto a favore dell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, giunto al 9° posto della classifica nazionale de “I Luoghi del Cuore” 2020 con 22.442 voti. Il luogo si è aggiudicato il premio di 20.000 euro destinato al vincitore della classifica speciale Italia sopra i 600 metri, in sostituzione della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza che ha vinto il censimento (i premi da regolamento non sono cumulabili). È un sito di grande valore spirituale dove, si narra, l’eremita Pietro da Morrone fu raggiunto nel 1294 dai messi papali che gli annunciarono l’elezione al soglio pontificio come Celestino V, da cui abdicò dopo pochi mesi pronunciando “il gran rifiuto” citato da Dante nell’Inferno. La grotta che fu rifugio del Santo Eremita è inserita nel percorso di visita e i devoti, seguendo un rito apotropaico, vi si stendono per guarire i dolori articolari. L’eremo, che si raggiunge solo a piedi, risale al XIII secolo: dal suo straordinario belvedere la vista domina l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone – il più importante insediamento della congregazione dei Celestini, fondato a fine Duecento – lo storico campo di prigionia 78, attivo dal 1940 al 1943, e l’intera Valle Peligna. La raccolta voti al censimento è stata condotta dal comitato “Custodi dell’Eremo di Celestino V” nato per la volontà collettiva di numerose associazioni, locali e non, che da anni condividono iniziative di valorizzazione del luogo. L’intervento che FAI e Intesa Sanpaolo sosterranno, ancora in via di definizione, verrà individuato insieme al Comune di Sulmona, proprietario del Bene, con l’obiettivo di restituire all’eremo una migliore fruibilità, specie dopo le difficoltà seguite al terremoto del 2009 e al disastroso incendio del Monte Morrone nel 2017.