LA BRIGATA MAIELLA E “BELLA CIAO”, DOCUFILM SU HISTORY CHANNEL

Una storia che vede come protagonista anche la Brigata Maiella. E’ la storia del canto dei partigiani, “Bella Ciao”, diventato inno della Resistenza al nazifascismo e ormai inno di liberazione universale, contro ogni forma e tipo di oppressione e di violenza. History Channel (canale 411 di Sky) presenta in prima visione assoluta oggi, 25 ottobre, alle 21 il docufilm Bella Ciao, patrocinato dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), con la regia di Andrea Vogt. Bella Ciao è la vera storia del canto popolare più famoso al mondo, cantata dai partigiani della Brigata Maiella e della Brigata Garibaldi, i primi ad aver mixato melodie tradizionali a nuove parole patriottiche, cantata al Festival della Gioventù Democratica a Praga nella versione partigiana, riscoperta poi in Italia e resa celebre dal Festival di Spoleto del 1964, dove si cantò anche una Bella Ciao in versione “mondine”. Con l’aiuto di etnomusicologi e studiosi, quali lo storico Cesare Bermani, esponente di una tradizione di ricerca basata sull’utilizzo delle fonti popolari, il documentario indaga le radici più trentini, risalenti alla notte dei tempi. Tante le testimonianze raccolte: l’intervista a Fausto Amodei, cantautore e musicologo, il primo che nel ’63 rielaborò, trascrisse e registrò il copyright della versione partigiana di Bella Ciao; l’icona della musica popolare italiana, Giovanna Marini, protagonista dello spettacolo ‘Bella Ciao’ del Nuovo Canzoniere Italiano a regia Roberto Leydi e Filippo Crivelli, divenuto leggendario a seguito della rappresentazione al Festival di Spoleto del 1964 a causa del clamore suscitato che contribuì ad aumentare la popolarità della canzone. Ancora, il contributo di Stefano Arrighetti, Presidente dell’Istituto Ernesto de Martino, il più grande archivio d’Europa sulla canzone popolare, sociale e di lotta; di Paolo Pietrangeli, regista, scrittore, autore di “Contessa” l’inno del ’68 cantato nelle piazze da operai e studenti; di Álex Pina, produttore televisivo, sceneggiatore, regista televisivo e scrittore spagnolo, nonché showrunner della famosa serie “La casa di carta”, che ha ripreso e rilanciato il brano a livello mondiale. Altri interventi – di Gianfranco Pagliarulo, Eduardo Carrasco, José Seves, Carole Amiel e Valentini Livi (moglie e figlio di Yves Montand), Skin e Cristiano Godano, leader Marlene Kuntz – arricchiscono i contenuti del film.


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Un commento su “LA BRIGATA MAIELLA E “BELLA CIAO”, DOCUFILM SU HISTORY CHANNEL

  • Non se ne può più: tutti continuabo a chiamare i maiellini “partigiani”. Non è così. I partigiani sono stati coloro che nel nord Italia, dove c’erano le condizioni orografiche , cioè nelle vasti valli alpine, hanno combattuto, per bande, i tedeschi, con attacchi e nascondimenti: dopo lo scontro fuggivano perchè non avevano le forze per fronteggiare il nemico fornito di armi pesanti.
    Una guerra per bande era possibile in quelle vaste e articolate valli alpine, facendo attacchi e fughe. Dove, peraltro c’erano alpeggi di pastori dai quali si poteva avere una certa assistenza, quantomeno alimentare.
    La Brigata Maiella, invece, era un regolare esercito di volonatari con tanto di divisa e di armi, anche pesanti. Avevano il nemico di fronte.
    Erano armati e assistiti dall’esercito inglese, e, insieme con questi, hanno risalito la Penisola. Erano, quindi, non partigiani ma combattenti volontari.
    A Sulmona abbiamo un allora ragazzo quattordicene che si fece volontario dichiarandosi maggiorenne: Ennio Pantaleo.

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