TRAGEDIA PETTORANO, IL DRAMMATICO RACCONTO DELLA NUORA DELLA VITTIMA

“Stavamo dormendo  al pian terreno della nuova abitazione quando abbiamo sentito un tonfo provenire dalla stanza superiore. Mio marito si è alzato per andare a vedere cosa era successo e ha trovato il padre disteso sul pavimento”. È la nuora di Adem Berisha, il 56enne originario del Kosovo, trovato nella sua abitazione privo di vita strangolato da un cavetto per ricaricare il telefonino, che racconta i drammatici momenti della notte tra mercoledì e giovedì, culminati con la morte del suocero. La donna che è in attesa di un bambino, (ne ha già uno di dieci anni), è ancora sotto choc per la tragedia che ha vissuto in prima persona insieme al marito e al figlio. Dopo il sequestro dell’abitazione teatro della tragedia, l’intera famiglia si è trasferita in un’altra casa, ospite di alcuni connazionali. “Sono state scritte tante cose inesatte su quello che sarebbe accaduto quella notte. So solo che abbiamo perso una persona cara e quello che si è verificato lo abbiamo raccontato ai carabinieri che sanno tutto quello che è successo”. Il paese è scioccato da questa tragedia e non si parla d’altro. Adem Berisha era molto conosciuto e stimato. In paese tutti lo descrivono come persona mite e buona, molto affabile nel lavoro e nei rapporti con gli altri. “Per tutto il paese si è trattato di un brutto colpo. Adem era una persona gentilissima, un lavoratore, una famiglia unita, è stato uno choc un po’ per tutti”, afferma l’ex sindaco di Pettorano Franco Oddi. “È stato un fatto troppo forte per il paese che non si aspettava una cosa del genere”. A Pettorano, proprio perché tutti conoscevano e stimavano Adem e l’intera famiglia, si è aperta una gara di solidarietà per far sentire loro la vicinanza della collettività di Pettorano in un momento così triste e drammatico della loro vita. Adem era arrivato a Pettorano nel 1994, quando aveva solo 28 anni, e da allora è rimasto sempre in paese facendosi apprezzare per il suo carattere mite sempre pronto ad aiutare le persone ma soprattutto per il suo grande attaccamento al lavoro. Era un bravissimo muratore e fin dal primo giorno si è distinto per la serietà: sempre presente in cantiere dove lavorava per tre. Poi, quando è riuscito a trovare una stabilità economica e a sistemarsi, circa dieci anni fa, ha fatto arrivare a Pettorano prima il figlio che si era appena sposato, poi la nuora e il nipote di pochi mesi. Nipote che è cresciuto a Pettorano ed era legatissimo al nonno. Qualche tempo fa, quando ha scoperto che la nuora era in attesa di un altro bambino, Adem si è messo alla ricerca di una casa più confortevole e grande fino a quando l’ha trovata una quindicina di giorni fa. La casa che giovedì notte è diventata teatro della tragedia.