BANCAROTTA DOCUMENTALE, PROSCIOLTO L’EX SINDACO DI RIVISONDOLI
Non luogo a procedere e quindi proscioglimento da ogni accusa per l’ex sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia. L’ex sindaco era accusato di bancarotta documentale ma per il Tribunale di Sulmona il fatto non sussiste. A stabilirlo ĆØ stato il giudice per le udienze preliminari, Marco Billi. I fatti al centro dell’inchiesta risalgono al biennio 2015-2017 quando Ciampaglia era rappresentante legale e liquidatore, assieme ad altri due sindaci del comprensorio, della societĆ Asa, che si occupava di smaltimento di rifiuti solidi urbani per i comuni della ComunitĆ Montana dellāAlto Sangro-Cinque Miglia. La societĆ ĆØ stata dichiarata fallita nel 2017, con un disavanzo economico di circa 700mila euro, a due anni dalla revoca dellāautorizzazione ambientale integrata (Aia), da parte della Regione, risalente al 2015. LāAsa fu quindi costretta a licenziare gli operai e la sua contabilitĆ fu gestita dai tre liquidatori nonchĆØ amministratori dei comuni dellāAlto Sangro, tra i quali il legale rappresentate Ciampaglia, allāepoca dei fatti sindaco di Rivisondoli.Ā Secondo la Procura della Repubblica di Sulmona lāipotesi di bancarotta documentale si sarebbe configurata per la mancanza di alcuni registri e atti contabili mentre la difesa di Ciampaglia, rappresentata dallāavvocato Pietro Savastano, ha prodotto gli estratti conto che hanno permesso di ricostruire la filiera economico-gestionale della societĆ in merito ai pagamenti e a tutti i passaggi contabili effettuati. Per questi motivi il giudice ha deciso di prosciogliere dalle accuse lāex sindaco, lāunico dei tre liquidatori finito sotto inchiesta.