PANATHLON, CONVIVIALE CON FRANCO BRAGAGNA

Serata in grande stile, quella di ieri all’hotel Santacroce Meeting. In scena l’evento “Dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 ai territori” organizzato Area VII del Panathlon in occasione della finale B gruppo Adriatico dei campionati di società allievi (under 18) che si sono svolti nel complesso sportivo Serafini dell’Incoronata. Ospite d’onore è stato Franco Bragagna, giornalista Rai e voce dell’atletica leggera nelle più importanti manifestazioni internazionali. “Il momento più importante dell’atletica nelle Olimpiadi di Tokyo – esordisce Bragagna – è stato il mix di successi di Tamberi e Jacobs. Quando mai capita che la stessa nazione vincesse il salto in alto ed i 100 metri? Mai nella vita, eppure è successo. Sono stato privilegiato a raccontare quel che è successo a Tokyo, so benissimo che tutti voi vorreste essere stati al mio posto. Bisogna prendere spunto dai 5 ori nell’atletica di Tokyo: questa è una disciplina che si svolge in tutto il globo, deve essere uno spunto per migliorarsi politicamente e sfruttare il vento in poppa”. Tutti abbiamo ancora negli occhi la finale dei 100 metri di Marcell Jacobs, in cui ha vinto un irripetibile oro: “Vi racconto un aneddoto – continua il giornalista della Rai – avevo la sensazione che Jacobs potesse fare qualcosa di sensazionale già dalla semifinale, con una partenza buona in finale non c’era storia per nessuno e così è stato”. Hanno presenziato all’evento il sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, il governatore del 7° distretto del Panathlon, Demetrio Moretti, ed i presidenti dei club di Lanciano, Dante De Vincentis, Avezzano, Fabio Di Battista, e L’Aquila, Francesco Tironi. A fare gli onori di casa è stato il presidente del Panathlon di Sulmona, Luigi La Civita. A fine serata è stato consegnato un premio alla carriera a Gino Carrozza dell’Asd Amatori Serafini per i suoi 45 anni di attività nell’atletica italiana come dirigente e tecnico nazionale. Così ha commentato il professor Carrozza al ricevimento del premio: “Il mio nome circola perché ho dato tanto perché sono da tempo nell’ambiente. Insieme a me però ci sono mio fratello e la professoressa Knoll, non è solo merito mio. Un plauso speciale va anche a Luigi La Civita che si è battuto per fare la pista d’atletica di Rivisondoli. Il turismo sportivo deve essere il futuro di questa terra”.