CONFESERCENTI CONTRO IL COMUNE, COSÌ IL MERCATO DI PIAZZA GARIBALDI È DESTINATO A MORIRE

“Il Mercato di Piazza Garibaldi è destinato a morire con grave danno per i cento ambulanti e le loro famiglie”. Lo affermano in una nota Pietro Leonarduzzi e Angelo Pellegrino, referenti Confesercenti per Sulmona puntando il dito sulla politica del sindaco e dei suoi assessori che continuano a sfrattare il mercato dalla sua sede naturale di Piazza Garibaldi per far posto ad iniziative di secondo piano. Domani il tradizionale mercato settimanale del sabato è stato spostato lungo via Papa Giovanni XXIII, per far posto alla manifestazione di street food “Tiello STREETto”. “Da parte dell’Amministrazione comunale non c’è rispetto e attenzione nei confronti del commercio su aree pubbliche”, evidenziano Pellegrino e Leonarduzzi, “il comparto che è stato uno dei più colpiti dalle misure restrittive Covid-19, che hanno imposto la chiusura dei mercati per molte settimane. Tra l’altro, questo è un periodo dell’anno in cui il flusso turistico è elevato e i visitatori trovano nel Mercato un momento di aggregazione e di acquisti con grande beneficio per gli operatori. Spostando gli stalli in altre zone si va a danneggiare tutti. Per questo Confesercenti vuole sottolineare la centralità del mercato settimanale, come opportunità di lavoro non solo per gli operatori del mercato ma per tutti gli esercizi del centro storico che vengono privati di un’occasione di incontro a vocazione commerciale”. La Confesercenti fa rilevare che per altre manifestazioni potrebbero essere individuate zone già nella disponibilità del Comune, come il Parco Fluviale, Viale Roosevelt, Via papa Giovanni XXIII e altre piazze e larghi della Città. “Vogliamo richiamare sindaco e assessori di Sulmona al rispetto della normativa nazionale e regionale in materia di commercio”, concludono i due rappresentanti della Confesercenti, “sottolineando che va ripristinato il confronto con le Associazioni, soprattutto per armonizzare le categorie di operatori ambulanti e a posto fisso che hanno bisogno di un nuovo Piano del commercio, piuttosto che di manifestazioni che danneggiano l’economia locale con iniziative di sovrapposizione di attività”.