AREA ARCHEOLOGICA E CENTRALE SNAM, INTERROGAZIONE M5S AL MINISTRO FRANCESCHINI

La senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi ha presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini relativa alla centrale di spinta che la Snam vuole costruire a Sulmona sul sito archeologico individuato in località “Case Pente”. LO annuncia la senatrice Gabriella Di Girolamo, grata alla collega per questa iniziativa, che ha preso condividendo le sue preoccupazioni. “Il documento parlamentare, che si aggiunge a una mia interrogazione e che ho sottoscritto convintamente, è stato depositato dalla collega Montevecchi, segretario della 7ª Commissione del Senato, competente per i beni culturali. Mi auguro che il ministro della cultura risponda al più presto, comunicandoci quali iniziative vuole adottare affinché vengano fatte le opportune indagini sull’area e per porre rimedio alle possibili omissioni che vi sarebbero state nella procedura autorizzativa della centrale di Sulmona” precisa la senatrice sulmonese. “È bene ricordare ancora una volta che la Soprintendenza, comunicando a Snam la presenza di un grande edificio, probabilmente di origine italica, già individuato nel sottosuolo con l’uso di radar e che poteva essere motivo di delocalizzazione della centrale, nella lettera del 28 febbraio 2019 chiedeva all’azienda anche di effettuare ulteriori indagini prima di procedere ulteriormente – spiega Di Girolamo – Ritengo grave che Snam abbia ignorato le richieste della Soprintendenza fino alla Conferenza dei Servizi dove la Regione Abruzzo a guida centrodestra ha votato a favore del progetto osteggiato da anni da cittadini, associazioni, Istituzioni ed Enti locali”. “Mentre gas e fonti fossili rappresentano un passato energetico destinato a scomparire nei prossimi anni anche per effetto di scelte dell’Unione Europea, cultura, bellezza, natura e archeologia sono il più grande giacimento di prosperità per il futuro dell’Abruzzo. Sommare ai pareri negativi già espressi, quello relativo all’impatto su beni archeologici è importante per ribadire ancora una volta quanto dannosi, oltre che inutili e antieconomici, siano il metanodotto “Rete Adriatica” e la centrale prevista a Sulmona” conclude la parlamentare.