TRIBUNALI, MARSILIO: STRALCIO DELL’EMENDAMENTO PROROGA SCHIAFFO ALL’ABRUZZO

Il colpo di mano del presidente del Senato, con lo stralcio dell’emendamento per la proroga della chiusura dei tribunali abruzzesi, dal decreto di riforma della giustizia, suscita reazioni unanimi di sdegno. “Lo stralcio della proroga dell’apertura dei tribunali minori abruzzesi ĆØ stato uno schiaffo all’Abruzzo e alla democrazia”. Lo dichiara il presidente della Regione, Marco Marsilio. “E’ chiaro da come si sono svolti i fatti che non ĆØ stata una questione di tecnicismi ma che dietro la inammissibilitĆ  decretata dal presidente del Senato c’è stata una evidente volontĆ  politica del Governo. La ministra Cartabia aveva giĆ  espresso il suo parere contrario in Commissione Giustizia e ciononostante l’emendamento era stato approvato all’unanimitĆ . La ministra non si ĆØ rassegnata e ha messo in campo tutta la sua forza e le sue relazioni per sbarrare questo emendamento e la strada dell’approvazione in aula – sottolinea Marsilio – GiĆ  ieri nel pomeriggio, nel corso della riunione dei capigruppo in Senato, la presidente aveva rappresentato ai gruppi che su questo emendamento vi era una richiesta di stralcio. Fonti parlamentari parlano di un interessamento diretto del Quirinale anche a seguito della recentissima lettera alle Camere per richiamare il Parlamento a non varcare certi limiti nella conversione in legge dei decreti. Tutti i gruppi hanno respinto questa richiesta e a quel punto si ĆØ provato con il tipico argomento della copertura finanziaria, cercando di affossare l’emendamento in commissione Bilancio. Anche la Commissione Bilancio ha respinto questo tentativo individuando le coperture necessarie e riapprovando un’altra volta all’unanimitĆ  l’emendamento”. “A quel punto non ĆØ rimasto altro che assegnare al Presidente del Senato l’ingrato compito di dare esecuzione al diktat, dopo che per tutta la giornata negli ambienti istituzionali era circolata la voce che il Quirinale avrebbe rinviato alle Camere il decreto se non fosse stato ripulito nei provvedimenti ritenuti estranei compreso questo dei tribunali. Come possa definirsi estranea una norma sui tribunali quando il decreto parla di semplificazione della giustizia ĆØ un mistero. Ho avuto diretta conferma di una ferrea volontĆ  politica di non approvare la proroga per ragioni di merito dalla voce della stessa ministra Cartabia che ho avuto modo di incrociare a tarda sera al Quirinale al termine del concerto diretto dal Maestro Muti; non mi sono fatto scrupolo di avvicinarla per chiederle di rivedere la propria contrarietĆ , alla luce dell’unanime volontĆ  del Parlamento e del territorio, ma non c’è stato nulla da fare. La ministra Cartabia in maniera cortese ma determinatissima mi ha detto chiaramente che non intendeva assecondare questa spinta alla proroga dei tribunali abruzzesi nel timore che potesse fungere da esempio per tutti gli altri tribunali soppressi. E’ arrivato quindi il momento di affrontare pubblicamente la questione visto che le scorciatoie e i sotterfugi per ottenere di volta in volta le proroghe si stanno rivelando inefficaci”. “Ora pretendiamo che il Parlamento esamini il Disegno di legge proposto dal Consiglio regionale e che tutte le forze politiche si esprimano nel merito sulla soppressione dei tribunali minori. E se il caso abruzzese dovesse offrire l’occasione per riaprire la discussione dei tribunali giĆ  soppressi e sulla geografia giudiziaria nel suo complesso non potremmo che essere onorati di aver fatto da apripista.Ā Quella di ieri ĆØ stata una brutta pagina nella storia della democrazia parlamentare. Un emendamento due volte approvato all’unanimitĆ , in due diverse commissioni, ĆØ stato gettato nel cestino per volontĆ  di un Governo che non era stato capace di convincere neanche uno dei parlamentari che fanno parte della sua maggioranza a sostenere le sue convinzioni. E’ un metodo autocratico, molto pericoloso e mi auguro che il Parlamento torni a riappropriarsi della piena potestĆ  legislativaā€. conclude Marsilio.