GENE PON 1 E STILI DI VITA

di Maurizio Proietti – Proseguiamo con il discorso sugli stili di vita, rilevando che hanno importanti ricadute anche sui geni, in particolare sulla loro attività: trascrizione e traduzione. Tradotto in parole semplici, trascrizione e traduzione si riferiscono alla produzione di proteine, ognuna con una funzione specifica. Per chi volesse approfondire, un video interessante è reperibile al seguente url:https://www.youtube.com/watch?v=s0DRqgJmXbg Uno stile di vita adeguato è importante per la modulazione di alcuni geni. Prendiamo come esempio i geni paraoxonasi (1, 2 e 3), che codificano (producono) rispettivamente i seguenti enzimi:
serum paraoxonase/arylesterase 1, che dopo essere stato sintetizzato nel fegato e nel reneviene immesso nel torrente circolatorio (nel sangue) dove si lega alle lipoproteine ad alta densità (HDL) e idrolizza tiolattoni e xenobiotici incluso un metabolita dell’insetticida paration: il paraoxon
serum paraoxonase/arylesterase 2, espressa in tutti i tessuti umani, enzima che si lega alla membrana cellulare dove agisce da antiossidante proteggendo la cellula dallo stress ossidativo; 
serum paraoxonase/lactonase 3, anch’esso associato alla lipoproteina ad alta densità (HDL), idrolizza rapidamente i lattoni e può inibire l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), queste ultime sono le più pericolose (il cosiddetto colesterolo cattivo). È una funzione, questa, che si ritiene possa contrastare il processo ateromasico e la progressione dell’aterosclerosi.  Sui suddetti geni e di conseguenza sugli enzimi da loro prodotti, che servono a “disintossicare” l’organismo (o meglio le cellule) dalle sostanze tossiche comprese quelle ambientali, hanno una azione deleteria il fumo di sigaretta, che ne inibisce l’attività e il consumo di alcol che ne determina una diminuzione dell’attività.  
Tra gli inquinanti ambientali sono deleteri per questo enzima le aldeidi e gli idrocarburi aromatici. Da qui si evince l’importanza di un ambiente sano. 
Anche il sesso sembra influenzare l’attività della paraoxonasi 1, infatti nelle cavie l’attività dell’enzima è maggiore del 14-26% nelle femmine rispetto ai maschi; inoltre, le concentrazioni di RNA messaggero epatico (fegato) sono più elevate nelle femmine (40%). Nell’uomo il discorso è diverso, infatti, l’eterogeneità genetica sembra mascherare l’influenza del sesso.  Aldrige denominò le esterasi come la paraoxonasi (quelle capaci di idrolizzare i pesticidi organofosfati) “A-esterasi”, differenziandole dalle “B-esterasi” (carbolisterasi e colinesterasi) enzimi inibiti dal paraoxone e da altri pesticidi organofosfati. La denominazione Paraoxonasi (PON) deriva dall’impiego del paraoxone come substrato per questi enzimi.  La paraoxonasi 1 è in grado di idrolizzare i metaboliti tossici di diversi insetticidi, come il parathion, diazinone e clorpirifos-oxon; ma anche di agenti nervini come il sarin e il soman. Uno studio interessante sulla tossicità di alcuni agenti chimici, tra cui organofosfati come sarin, soman e diazinon, è stato effettuato sui veterani della Guerra del Golfo; questi prodotti chimici risultavano essere più tossici per i soggetti che presentavano “alterazioni” del gene PON1.  Il ruolo potenziale della paraoxonasi 1 (PON1) è oggetto di studio per il rischio di tumori cerebrali nei bambini e la suscettibilità agli insetticidi organofosforici, che colpiscono il sistema nervoso in via di sviluppo. Gli insetticidi più comuni fino a qualche anno fa come clorpirifos e diazinone sono metabolizzati dal citocromo P450/paraoxonase 1. Le variazioni a carico del gene PON2 possono essere associate a malattia coronarica, retinopatia diabetica e sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Le variazioni a carico del gene PON3 possono essere associate alla sclerosi laterale amiotrofica 1 e 3. Il messaggio che si vuol trasmettere con queste poche righe, che si è cercato di rendere fruibili anche ai non addetti, è quello di porre attenzione agli inquinanti; in particolare a quelli che interessano la catena alimentare e che ritroviamo nel piatto. Per fortuna viviamo in una zona non ancora inquinata e con produzione orticola ancora sana, è opportuno rivolgersi a questi produttori del biologico e/o naturale.