IL DIARIO DI SOLIMO: 29 GIUGNO 1811, IL MARCHIO DELL’INFAMIA

Fabio Maiorano – Ai neonati abbandonati, i trovatelli ospiti del Conservatorio di S. Cosimo, s’imponeva di norma il cognome Casasanta, palese richiamo alla Casa santa dell’Annunziata, il pio ente che gestiva l’orfanotrofio. Questa prassi, però, ha sempre rappresentato una sorta di “marchio” d’infamia per quanti erano costretti ad “esibire” per tutta la vita le proprie origini ignote; per mettere fine all’usanza di distinguere i bambini abbandonati con cognomi facilmente identificabili e discriminanti, Gioacchino Napoleone decretò – con atto del 29 giugno 1811 – che si evitasse l’uso del cognome Esposito (cioè esposto, diffusissimo a Napoli) e che a costoro fossero assegnati un nome e un cognome al momento della registrazione davanti all’Ufficiale dello Stato Civile, «evitando la scelta di cognomi già esistenti nel Comune». La prescrizione fu applicata a tamburo battente ma i dipendenti dell’Annunziata e gli impiegati del Comune misero in moto tutta la loro “perversa” fantasia per affibbiare agli sfortunati ed incolpevoli buttatelli (così erano annotati a Sulmona nei registri del pio ente) nomi e cognomi a dir poco singolari e caratterizzanti, quali Maria Giuseppa Simpatica, Michelina Broccolessa, Fortunata Natale (perché trovata il 25 dicembre), Crescenza Meschina, Salvatore Benvenuto, Stefano Scarso, Almerinda Autunnale, Anna Felicia Ponticina (abbandonata sotto un ponte), Margherita Terribilia, Agata Molinella (rinvenuta accanto ad un mulino), Francesca Vitellina (trovata nella zona detta “dei vitelli”); tra gli altri cognomi che denotano connotazioni fisiche o caratteriali, nei registri dell’ente figurano Allegritti, Bellini, Bocchetti, Dolenti, Felicini, Giulivi, Infelici, Magri, Morticini, Naselli, Occhiuti, Panzoni, Pelosi, Scatorci, Sinistri, Smorfiosi, Tonti, Tribolati; inoltre, cognomi palesemente ridicoli e caricaturali (Asinini, Brocchi, Della Stufa, Favabollita, Gomitoli, Mortadelli, Paperini, Presuttelli, Salami, Somarini, Superflui); oppure cognomi ispirati al mondo rurale (Castagnuoli, Cipollini, Cipolletti, Ciliegioni, Ficucci, Finocchi, Nespoli, Piselli, Pisellini, Pomi, Ravanelli, Sparagioni, Verduri); infine, cognomi che attestavano la provenienza geografica dei bambini (Chieti, Chietini, Chietoncini, Chietucci, Bugnarelli, Bugnarini, Pacentrelli, Pentima), o che evocavano reminiscenze classiche (Anchisi, Apulei, Cleopatri, Di Atlante, Di Giunone, Euterpe, Esculapi, Filottete, Ovidi, Tibulli et similia). Morale: già segnati da un triste destino, gli innocenti trovatelli finivano per pagare le colpe dei genitori e il cinismo degli impiegati dell’anagrafe.
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