ACCESSO AGLI ATTI PER ESERCITAZIONE MILITARE NELLA RISERVA DI POPOLI

Sull’esercitazione dei militari del 3° Reggimento Alpini svolta nella Riserva Sorgenti del Pescara le associazioni Ripensiamo il territorio e Luci su Popoli chiedono alla direttrice di sapere “se sia stata espletata la dovuta procedura europea della Valutazione di incidenza Ambientale (Vinca) relativamente all’evento”. Le due associazioni hanno informato il Prefetto stesso, oltre che il comando del 3° Reggimento Alpini, Battaglione “Vicenza”, nonché l’assessorato regionale competente ai Parchi e Riserve. “Chiederemo accesso agli atti tramite Foia come già fatto per l’attività canoistica  e la navigazione in fascia di rispetto e per il quale accesso, dopo strenue resistenze e dinieghi per otto mesi da parte dell’amministrazione, abbiamo avuto esito favorevole al nostro ricorso al Difensore Civico regionale con conseguente consegna finalmente dei dovuti documenti” affermano Giovanni Natale e Antonio De Luca, responsabili delle due associazioni. Secondo le due associazioni la gestione dell’area protetta di Capo Pescara sarebbe “distratta da obiettivi ormai più di attrattiva turistica generalizzata e improvvisata, che di rispetto dello spirito della legge regionale istitutiva n.57/1986”, ricordando che la Riserva “è nata grazie alle lotte delle nostre associazioni ambientaliste popolesi negli anni 80/90, per la sua istituzione e per la difesa delle Biodiversità, come da direttive Europee e dell’Onu”. Natale e De Luca insistono ritenendo che mancherebbe ancora “uno studio di gestione dei flussi di frequentazione e non a caso tale distrazione ha portato all’accumulo di rifiuti speciali con Apecar in Casale Canapine per anni e tuttora incomprensibilmente irrisolto, per non parlare del ritardo di cinque anni della ristrutturazione del Casale stesso e del rischio incolumità sul sentiero Canapine per l’annosa ed incombente caduta di pioppi che avrebbero dovuto essere gradualmente sostituiti con essenze autoctone da anni, e invece sono lì a limitare l’uso proprio della Riserva a visite appropriate e guidate,  compromettendone la fruizione per un buon 40%”. “Nei decenni scorsi, è bene ricordare, abbiamo lottato contro mille impedimenti e attacchi dai negatori della difesa dell’ambiente. Se non l’avessimo fatto ora avremmo uno stagno e una riserva di caccia, altro che turismo ed attrattività. Sia tenuto ben a mente. La memoria è importante per avere visioni per il futuro proficue e lungimiranti e noi lo fummo. Altrimenti si commetterà l’errore, allora evitato, contro cui lottammo con lungimiranza difendendo il Biotopo, contro tutte le forza più regressive del paese – concludono Natale e De Luca – oggi, continuiamo nei nostri impegni coerenti, con attenzione e spirito scientifico, sociale ed economico, nella difesa del nostro Biotopo ed Ambiente perché sia conservato come una risorsa e non trattato come mero bene consumistico: sarebbe un errore strategico”.