REPARTO MILITARE IN ESERCITAZIONE NELLA RISERVA SORGENTI PESCARA, PROTESTANO ASSOCIAZIONI DI POPOLI

Un reparto dell’esercito pronto ad un’esercitazione di tre giorni nella Riserva Naturale Regionale Guidata delle Sorgenti del fiume Pescara. Le esercitazioni si svolgerebbero in ambiente acquatico e aereo-arboreo. Ad annunciarlo sono Giovanni Natale, responsabile dell’associazione Luci su Popoli e Antonio De Luca, per l’associazione Ripensiamo il territorio. “Ci piace tornare a evidenziare con l’occasione, alcuni temi che da tempo sono stati segnalati e ripetutamente denunciati con un nostro dossier apposito del 29 dicembre e discusso con l’assessorato Parchi e Riserve Regionale, in un summit il 17 febbraio – sottolineano Natale e De Luca – i problemi, condivisi con i Funzionari partecipanti e convocanti, vertevano su una serie di problematiche trascurate per troppi anni su cui si chiedevano interventi di risanamento prioritari e urgenti, ed attinenti all’assenza di un Piano generale di sicurezza e di emergenza (Incendi compresi); l’ irrisolto rischio incolumità per visitatori sul sentiero canapine, causa pioppeto pericolante e tuttora interdetto ai visitatori; la presenza irrisolta ed annosa , dei Rifiuti speciali abbandonati nel Casale Canapine compreso un Apecar; la non  definizione dei flussi compatibili di frequentazione, attenzionando anche l’attività di navigazione canoe nella fascia di rispetto; l’adozione del P.A.N. (piano assetto naturalistico) che ancora sosta nei cassetti da due anni pur essendo obsoleto da oltre un ventennio”.  “Auspichiamo ci si voglia rassicurare insieme ai cittadini che di tali problemi in atto si sia tenuto conto nell’organizzazione dell’evento e che soprattutto esso possa portare elementi di esperienza positiva e di riflessione utile per la direzione della Riserva nel campo della sicurezza generale, ivi compresa l’attività canoistica con rischio di shock termico conseguente a un’eventuale incidente di caduta in acqua  a 10 gradi centigradi e quindi al necessario pronto soccorso specializzato ed efficace – continuano i rappresentanti delle due associazioni – siamo certi che questi elementi emergeranno come esperienza di cui poter fare tesoro e saremmo più tranquilli se essi fossero stati previsti e valutati anche in fase organizzativa dalla direzione della Riserva e dallo stesso Esercito”. “Ci preme molto ribadire che è nota ormai la delicatezza della nostra Riserva sia per la dimensione dell’area molto limitata, e purtroppo, ormai ridotta di un ulteriore 40% addirittura a causa delle limitazioni contingenti sopraggiunte per una trascuratezza gestionale già ricordata, ma anche compromettente per gli  equilibri naturali preziosi per la sua sopravvivenza e la cura della Biodiversità, poco praticata nei fatti, anche se  raccomandata fortemente sia dall’Europa che dall’Onu anche nella giornata mondiale dell’Ambiente recentemente” concludono Natale