IL DIARIO DI SOLIMO: 8 GIUGNO 1944, AD UN PASSO DALL’INFERNO

Fabio Maiorano – Verso la fine di settembre 1943, o ai primi di ottobre, il capitano Korn, comandante del presidio tedesco in cittĆ , convoca lā€™ing. Guido Conti, responsabile dellā€™Ufficio Tecnico Comunale, e il suo braccio destro, Facondo Bianchi; presente un interprete, un militare austriaco che ha sposato unā€™italiana, ordina loro di progettare un piccola costruzione, allā€™interno del Campo 78 di Fonte dā€™Amore, con una camera a gas e quattro forni crematori. Il piano ĆØ palese: ormai consapevoli della piega negativa che sta prendendo la guerra, i tedeschi tentano in ogni modo di porre un argine allā€™avanzata degli anglo-americani, ma anche di ultimare il criminoso progetto della ā€œsoluzione finaleā€, lo sterminio degli ebrei e delle altre ā€œrazze inferioriā€, per non lasciare traccia delle morti che hanno seminato in tuttā€™Europa. Sulmona ĆØ un importante centro ferroviario e il campo 78 dista qualche chilometro dallā€™abitato: isolato e lontano da sguardi indiscreti ĆØ il posto ideale in cui convogliare ebrei e gitani da far ā€œsparireā€ quanto prima possibile. Allibiti dalla richiesta, i due tecnici non intendono assolutamente dare seguito a quellā€™ordine, nĆ© di rendersi complici della follia omicida dei tedeschi. Prendono tempo e pensano di aver trovato una scappatoia: per piĆ¹ di un mese lavorano al progetto di un edificio con docce e servizi che somigliassero allo schizzo disegnato dallā€™interprete. Tra le urla e le minacce del capitano Korn, i due tecnici si scusano, dichiarano candidamente di aver male inteso le parole e il disegno dellā€™interprete. A quel punto studiano un secondo stratagemma, nellā€™intento di far passare il tempo e, soprattutto, nella speranza dellā€™arrivo degli alleati che premono con insistenza lungo la linea Gustav: Conti e Bianchi mettono mano al progetto di un bunker che, naturalmente, manda su tutte le furie il capitano Korn. Nuove minacce, stesso ordine. Destino ha voluto, perĆ², che il precipitare degli eventi distogliesse i tedeschi da quellā€™idea. Lā€™8 giugno 1944, ventiquattrā€™ore dopo la partenza dellā€™ultimo soldato germanico, lā€™ingegner Guido Conti e Facondo Bianchi possono tirare finalmente un sospiro di sollievo, dopo essersi fermati ad un passo dallā€™inferno…

2 thoughts on “IL DIARIO DI SOLIMO: 8 GIUGNO 1944, AD UN PASSO DALL’INFERNO

  • Quella di Maiorano ĆØ una totale invenzione: tutti i campi sterminio erano a Chełmno, Bełżec, SobibĆ³r, Treblinka, Majdanek, e Auschwitz-Birkenau.
    Uno storico, come ritiene di essere, dovrebbe conoscere la storia

  • Ancora co’ sta cazzata!?

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