IL DIARIO DI SOLIMO: 3 GIUGNO 1979, FESTA DI SPORT IN TRAGEDIA

Fabio Maiorano – Il campionato di serie D, per il Sulmona calcio, si era chiuso con un onorevole quarto posto, a 41 punti, quattro in meno dei ā€œcugini aquilaniā€ che, secondi a pari merito con lā€™Avigliano, si erano conquistati il diritto di disputare lo spareggio per salire in C2, sul campo neutro di Cassino. Di prima mattina, il 3 giugno 1979, venti pullman di tifosi rossoblĆ¹ partirono dallā€™Aquila per il centro frusinate ma lungo la strada a qualcuno saltĆ² in mente di fare una puntatina a Sulmona, per ā€œsfottereā€ un poā€™ gli avversari di sempre e rinfocolare antiche rivalitĆ , non solo calcistiche. Verso le 11 il lungo serpente di autobus sfilĆ² su corso Ovidio, in un assordante tripudio di cori, urla, suoni di trombe, bandiere rossoblĆ¹ agitate al vento dai giovani affacciati ai finestrini. E forse furono proprio le bandiere a tradire quattro di loro che, mentre il pullman passava sotto gli archi dellā€™acquedotto medievale, non si accorsero del pericolo, non ebbero modo di vedere i grossi pilastri di pietra divenuti allā€™improvviso unā€™angusta strettoia, una trappola mortale: la tragedia si consumĆ² in un istante e spezzĆ² le giovani vite di Maurizio Climastone, 19 anni, Paolo Centi, 17 anni, Carlo dionisi e Carlo Risdonne, entrambi quindicenni. La morte di quattro giovanissimi, una tragedia immane, non fermĆ² il circo del calcio, il cinismo di tifosi e calciatori. The show must go on, ā€˜lo spettacolo deve continuareā€™, sempre e comunque: lo spareggio si disputĆ² in un clima surreale e registrĆ² la vittoria dellā€™Aquila per 2 a 0 e lā€™amarissima conquista della C2. A trentā€™anni da quel tragico evento, il Comune dellā€™Aquila ha dedicato ai quattro giovani la strada ā€œ3 giugno 1979ā€ che collega via della Polveriera alla parte nuova del quartiere di Santā€™Elia. Sulmona,
invece, li ricorda da sempre con una lapide murata a pochi metri dallā€™arco della morte…