IMPRONTE PELIGNE NEGLI STEMMI DI CARDINALI E VESCOVI, PORTANO LA FIRMA DI GIUSEPPE QUATTROCIOCCHI

Ha disegnato gli stemmi di alti prelati, vescovi, monsignori, sacerdoti ma anche di istituzioni ecclesiastiche e di chiese, cattedrali, basiliche. Gli stemmi piĆ¹ recenti, nati dalla sua creativitĆ , sono quelli dei neoeletti vice presidenti della Conferenza Episcopale Italiana,Ā Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, per l’area Nord, e mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, arcivescovo di Cagliari, per l’Area Centro. “Questa professione ĆØ nata dalla curiositĆ  e poi l’ho abbracciata con tutta passione” dice Giuseppe Quattrociocchi, 48 anni, originario di Vittorito, grafico araldista di professione. “Tutto ĆØ cominciato nel periodo dell’arrivo a Sulmona del vescovo Giuseppe Di Falco – racconta Quattrociocchi – mi sono incuriosito del suo stemma e poi ho cominciato a lavorare su questa materia. Erano i primi anni ottanta e da quel momento la passione e la professione non mi hanno piĆ¹ lasciato”. E di strada Quattrociocchi ne ha fatta tanta. Dal 2008 ad oggi ha disegnato oltre un centinaio di stemmi, varcando presto anche i confini nazionali. “Ho fatto lavori per ecclesiastici europei ma anche americani e africani” dice con orgoglio Quattrociocchi. Tra i suoi stemmi spiccano anche quelli del vescovo emerito Angelo Spina. “E’ mio anche il suo stemma da arcivescovo di Ancona” precisa. Come pure, a proposito di chiese importanti, ĆØ di Quattrociocchi lo stemma della Cattedrale di S.Panfilo. Lo stemma “piĆ¹ in alto” tra i vescovi italiani, quello del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, ĆØ stato disegnato dallo stesso grafico peligno. “Ma per disegnare stemmi ho dovuto approfondire anche la materia dell’araldica che ha sue regole ben precise, che non possono mai essere ignorate” sottolinea Quattrociocchi, chiarendo la particolaritĆ  della sua professione. Non quella dunque di solo grafico ma di grafico araldista. Ma Quattrociocchi ĆØ anche organista e laureando in musicoterapia nel Conservatorio “d’Annunzio” di Pescara.