CENTRO STORICO DAL SENSO UNICO ALL’AREA PEDONALE: STORIA DI DISPUTE DI QUASI CINQUANT’ANNI

Da cinquant’anni quasi l’assetto della viabilità nel centro storico è fonte di dibattito e più spesso di polemiche cittadine. Una città come Sulmona, che vanta una spiccata vocazione turistica, fidando almeno sulle sue potenzialità, dagli anni Settanta è segnata da polemiche e malumori che di tanto in tanto tornano ad agitare gli esercenti alternando momenti di calma apparente a proteste vivaci. Questioni che da decenni altre città hanno risolto. In principio fu il senso unico, ai tempi del sindaco Paolo Di Bartolomeo, commerciante anche lui, a suscitare i primi malumori degli esercenti del centro storico. In una petizione dell’ottobre 1973 i commercianti della zona sud, tra piazza Carmine e Porta Napoli, protestarono perché il senso unico, in assenza di parcheggi, danneggiava i loro interessi. Chiedevano pertanto “adeguati e conseguenziali provvedimenti correttivi” perché senza zone parcheggio i negozianti dell’area sud non avrebbero potuto “svolgere in termini economicamente remunerativi il proprio lavoro”. In conclusione la petizione sosteneva la necessità che le auto potessero sostare in prossimità dei negozi. Proteste che sono arrivate ai giorni nostri, con l’area sud sempre più deserta. Nei mesi precedenti a quella petizione le cronache locali riferivano anche di proposte di chiusura del centro al traffico. Ci si rendeva conto già all’epoca che il doppio senso di circolazione era fonte d’inquinamento e di disagi evidenti, tenendo anche conto che gran parte della vita cittadina in quegli anni si svolgeva proprio in centro. Oltre tutto gli autobus, all’epoca quelli verde scuro della ditta Caroselli, andavano su e giù lungo corso Ovidio. Eliminati poi dal percorso in pieno centro dall’assessore comunale Mauro Tirabassi, nell’epoca del sindaco Fabio Federico. Nel 1976 la prima isola pedonale venne sperimentata dalla giunta del sindaco Antonio Trotta, socialista, a capo di un esecutivo tutto di sinistra. Ed esplose la protesta dell’Associazione commercianti. In manifesti affissi in città l’Ascom critica duramente quella scelta. Negli anni Novanta si arriverà alla Ztl, con sindaco Bruno Di Masci. Ma si continua a parlare di chiusura totale almeno in alcune ore della giornata. Fin quando in questi ultimi due anni arriva l’area pedonale, con la giunta del sindaco Annamaria Casini. Nel luglio scorso la serrata ed un accordo tra amministrazione comunale e commercianti del centro storico, dopo una trattativa estenuante, di un’intera giornata. Cinquant’anni sono prossimi da quel 1973 e il nodo che avvolge il centro storico, su viabilità e potenzialità da valorizzare, sembra chiaro, resta ancora irrisolto.La lettura, sebbene rapida di questi fatti, suggerisce solo una riflessione: una città dal passo così lento è difficile che sia al passo…con i tempi.