IL DIARIO DI SOLIMO: 28 APRILE 791, LA FESTE DE SANTE PAMPENE

Fabio Maiorano – In questo giorno il vescovo Panfilo morì a Corfinio e, come informa Ignazio Di Pietro, «viddesi da tutti la sua anima volare al Cielo sopra una splendidissima nube». All’epoca, le spoglie del vescovo furono prontamente prelevate dai sulmonesi per essere traslate in città ma, in vista dell’abitato, accadde un fatto strano: di colpo, la cassa con i sacri resti divenne così pesante che non fu possibile andare oltre; tanto che, dopo ripetuti sforzi e tentativi, si decise di ricoverarla nella vicina chiesa di S. Maria in Bussi. Da quel giorno il santo protettore di Sulmona, S. Panfilo, è sepolto e venerato nella cattedrale dedicata al suo nome, che si festeggia il 28 aprile, quando la “sua anima volò in cielo sopra una nuvola”. In passato– e per tutto l’Ottocento – tutta la cittadinanza partecipava alla festa che si protraeva fino a notte fonda, rischiarata dalla luce dei grandi falò intorno ai quali si danzava in cerchio e si cantava questa cantilena: uogge è san Pampine, nuostre avvucate/ ce la faceme ‘na scialate/ de pane bianche e maccarune/ cheste è la feste de i cafune: reminiscenza di una fame atavica mai saziata…