IL DIARIO DI SOLIMO: 13 APRILE 1827, LA PRIMA VOLTA DEI TRINITARI
Fabio Maiorano – Insieme con il rito della Madonna che scappa in piazza, la processione del Cristo morto è uno degli eventi più suggestivi e più attesi della Settimana Santa a Sulmona. “Fiore all’occhiello” e vanto dei trinitari, la processione fu allestita per la prima volta dell’Arciconfraternita della SS. Trinità il 13 aprile 1827, di venerdì, allorché i confratelli, sfilarono col caratteristico saio rosso e pettorina bianca per le strade della città, all’epoca quasi tutte sterrate, e toccarono nel loro percorso tutti i rioni del centro storico e la gran parte delle chiese all’interno dell’antica cinta muraria: un corteo lungo e mesto, scandito fino a notte inoltrata dallo struscio (il tipico passo cadenzato dei trinitari) e dalle note struggenti della banda, per tramandare il rito funebre della traslazione del Cristo, deposto dalla croce sul Calvario, verso il sepolcro. La processione ha però radici molto più antiche e documentate poiché è certo che i trinitari la ereditarono dalla Congrega dei Nobili (che aveva sede nella Chiesa di sant’Ignazio eretta dai Gesuiti nella seconda metà del Seicento), come è certo che il tronco (la grande croce rivestita di velluto cremisi e tralci d’argento) fu realizzato dall’artigiano Nicola Gizzi nel 1750, periodo al quale risalgono anche l’artistica bara e le statue del Cristo e della Vergine Maria.