FURBETTI DEL CARTELLINO, RAMUNNO: ORA SI FACCIA LUCE SU TUTTE LE RESPONSABILITA’ DEL CASO
Non vuole restare in silenzio, come altri, il consigliere comunale Andrea Ramunno, appresa la notizia dell’illegittimità del licenziamento dichiarata da un’ordinanza emessa ieri dal Tribunale riguardo al caso del dipendente comunale Stefano Pezzella, coinvolto nell’inchiesta sui cosidetti furbetti del cartellino. Il consigliere comunale chiede che sia fatta piena luce sulle responsabilità di tutta la vicenda, cominciando un suo approfondimento in sede di commissione Bilancio. “L’etica e la moralità con cui ho sempre svolto il mio ruolo di consigliere comunale mi impongono di non restare in silenzio di fronte alla notizia di ieri relativa alla illegittimità del licenziamento derivante dall’inchiesta del 2016 e conseguente condanna del Comune di Sulmona a risarcire retribuzione, versamento di contributi, interessi e spese legali l’interessato” precisa Ramunno. “Non voglio commentare la sentenza relativa al singolo dipendente, tantomeno parlare dell’indagine – premette Ramunno – Sono innumerevoli però i buchi neri di questa vicenda, dal momento della “notizia pubblica” fino ad oggi”. Ramunno avverte il sospetto che “qualcuno non ha agito seguendo il principio dell’interesse pubblico ed il ruolo di controllo ed indirizzo che spetta ai consiglieri comunali va esercitato affinché questi episodi non siano motivo di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”. “Non è mio interesse sostituirmi agli inquirenti o a un giudice ma se qualcuno ha sbagliato è giusto che venga individuato attraverso una minuziosa ricostruzione degli atti a disposizione del Comune di Sulmona” aggiunge il consigliere comunale, avanzando la richiesta di convocazione della commissione Bilancio “che prima di riconoscere il debito fuori bilancio generato, dovrà svolgere un lavoro di approfondimento della vicenda, chiamando in causa chiunque ha avuto un ruolo attivo”. “Non è il momento di restare in silenzio – conclude Ramunno – Lo dobbiamo a chi vuole avere speranza nelle istituzioni, a chi in questa vicenda non ha avuto la forza di andare avanti e ora non c’è più, a chi ama la verità”.