MANIFESTI DEL BLOCCO STUDENTESCO ANNUNCIANO LA “MORTE” DELLA SCUOLA ITALIANA

“Nell’anno 2021 è venuta a mancare la scuola italiana”. Questo è il testo riportato sulle decine di provocatori “manifesti funebri” targati Blocco Studentesco apparsi in vari Comuni dell’Abruzzo centrale, fra cui Sulmona. “Come riportato sulle locandine funebri del nostro movimento” – spiega Riccardo Romano, responsabile locale del movimento studentesco – “la scuola italiana è morta: continui tagli, scelte scellerate e DAD l’hanno uccisa. Per questo noi crediamo che il dibattito ‘scuole aperte’ contro ‘scuole chiuse’ sia sterile: noi non vogliamo il ‘ritorno alla normalità’. La normalità è putrescente, avida e pavida. La normalità era già moribonda prima della pandemia (quest’ultima le ha solo dato il colpo di grazia). La scuola va totalmente rifondata!”. “Il susseguirsi al potere di classi politiche disgustosamente corrotte ed inette” – continua Riccardo – “ha mutato la scuola in una fabbrica di cervelli omologati, obbedienti e mediocri, che fallisce nel dare ai ragazzi ambizioni, senso di responsabilità ed una formazione decente”. “A noi giovani nessuno verrà a salvarci” – conclude Romano – “per questo siamo noi stessi che ci salveremo da soli. Il Blocco Studentesco in tutta Italia si sta già facendo sentire per portare avanti il proprio programma di ‘Socializzazione Scolastica’ con cui esigiamo la partecipazione attiva e totale degli studenti nella gestione della scuola, in quanto unici veri proprietari di essa, e che il mondo del lavoro entri maggiormente nei programmi scolastici”.