IL DIARIO DI SOLIMO: 15 MARZO 1489, LA BANCA DEL GRANO

Fabio Maiorano – Sul finire del Quattrocento, i frati minori francescani furono tra i primi a caldeggiare la nascita, in ogni parte della penisola, dei Monti frumentari e di Pietà, allo scopo di combattere gli ebrei e quanti, con l’usura, “succhiavano il sangue” ai poveri. Gli “zoccolanti” del convento di S. Nicola di Sulmona furono i primi, tra le città del regno di Napoli, a fondare il Monte Frumentario, per opera di frate Andrea da Faenza che nei Capitoli stilati il 15 marzo 1489 volle che a governarlo fossero il vescovo valvense, l’abate celestino di S.spirito e il padre guardiano pro tempore del Convento di S. Nicola. Il Monte del Grano, di fatto, era la propaggine del Monte di Pietà del Denaro istituito in sulmona diciott’anni prima, il 20 ottobre 1471 da frate Paolo da Brescia. In pratica, questi “centri di assistenza” prestavano ai contadini più poveri il grano e l’orzo per la semina, per evitare che a causa delle carestie, di cattivi raccolti o di stati di particolare indigenza, le famiglie degli agricoltori in precarie condizioni economiche fossero costrette a mangiare, per bisogno, le sementi accantonate per la semina. Per garantire questa funzione di supporto al ciclo agrario, i contadini partecipavano con giornate di lavoro gratuito, le roadie, al momento della semina e del raccolto e il “ricavato” si conservava come semenze per quanti ne erano sprovvisti. Quando i magazzini avevano scorte in abbondanza, se ne vendeva una parte e il denaro guadagnato confluiva nel Monte della Pietà (o Monte Pecuniario), che lo concedeva in prestito ai contadini, al tasso del 5%, per le spese del raccolto. L’interesse sul prestito dei cereali si calcolava invece secondo l’uso antico e tradizionale: al momento del prestito, si solito al tempo della semina, il grano veniva distribuito “a raso” dell’unità di misura e restituito, all’epoca del raccolto, “al colmo”. “Straordinaria intuizione” che non solo arginò la piaga dell’usura nei confronti di quanti, poveri e insolvibili, erano spesso preda degli “strozzini”, per quanto anticipò di secoli la politica dei “crediti al consumo” mirata a sostenere i singoli operatori, nello specifico i lavoratori della terra, nelle loro effettive necessità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *