IL DIARIO DI SOLIMO: 10 MARZO 1320, L’ANNUNZIATA UNA STORIA IRRIPETIBILE

Fabio Maiorano – Regnante re Roberto d’Angiò, nell’anno decimo del suo regno, per volontà comune e con rogito dal notaio Barnaba Gualtieri, i governatori pro tempore della Confraternita laicale dei Compenitenti, il vescovo valvense Andrea Capograssi e i canonici del Capitolo della cattedrale di S. Panfilo sottoscrissero l’atto di fondazione della chiesa e dell’ospedale sotto il titolo di S. Maria dell’Annunziata, sull’esempio delle analoghe istituzioni di Napoli, Capua e Aversa, con lo scopo di dare cura e assistenza ai malati, ai poveri e ai pellegrini. Era il 10 marzo 1320. Comincia con quest’atto l’irripetibile avventura del pio luogo Casa Santa dell’Annunziata di Sulmona, divenuto nel tempo il simbolo stesso della città, il vanto della pietà dei sulmonesi che fin dall’inizio del XIV secolo hanno assicurato aiuto e assistenza ai bisognosi, ai malati, ai diseredati. Il palazzo, con la chiesa e l’ospedale, costituisce uno dei più belli e singolari edifici civili del meridione d’Italia; ha conosciuto almeno tre distinte fasi costruttive e numerosi restauri e rifacimenti, anche a causa dei terremoti che periodicamente hanno colpito Sulmona, come testimonia la chiesa, il cui fronte e gran parte dell’interno sono stati ricostruiti dopo il devastante sisma del 1706. Il pio ente è connotato da un’insegna di rosso, alla banda d’oro caricata delle quattro lettere maiuscole AMGP di nero, iniziali di Ave Maria Gratia Plena.