
CALCIO GIOVANILE ABRUZZO, PIANIFICATA LA RIPARTENZA SPERANDO IN UNO SCENARIO MIGLIORE TRA UN MESE
C’è tanta voglia di tornare in campo da parte dei settori giovanili abruzzesi. E’ quanto rende noto la Lnd Abruzzo che ieri ha incontrato, attraverso la piattaforma Zoom, le società dei campionati Juniores Elite, Allievi e Giovanissimi regionali. Tante le proposte lanciate durante la riunione, a partire dal blocco delle annate alla gestione dei fuoriquota fino alla possibilità di allungare la stagione sportiva ed introdurre attività collaterali come tornei estivi e di beach soccer insieme ad altre iniziative, ma anche una roadmap per la possibile ripartenza. “Abbiamo pianificato la ripartenza dei campionati – ha spiegato il consigliere Mauro Bassi – sperando di trovarci in uno scenario migliore tra un mese. Se sarà possibile ripartire lo faremo, comprimendo i campionati e disputando solo gironi di andata e fasi finali. Non dipende da noi, ma siamo pronti a rimettere in moto l’intero movimento giovanile appena le leggi e la pandemia ce lo permetteranno”. All’incontro hanno partecipato 45 società che hanno espresso la necessità di privilegiare al massimo la sicurezza, ma anche l’impazienza dei ragazzi e degli staff tecnici di rimettersi al lavoro per tornare in campo e recuperare al più presto il tempo perduto. “Dai club viene una spinta fortissima per la ripartenza e nel calcio giovanile ancor più che negli altri campionati dilettantistici. Questo è un segnale forte che vogliamo interpretare anche come un buon auspicio per il futuro”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Lnd Abruzzo Ezio Memmo che ha colto l’occasione per riflettere sugli effetti che il lunghissimo, stop dovuto dalla pandemia, sta producendo su un’intera generazione di ragazze e ragazzi: “Migliaia di atleti stanno vivendo un periodo di grande disagio, privati dell’attività fisica e di tutto quello che il concetto di squadra rappresenta. Non si vive più lo spogliatoio e il ruolo guida di tecnici e dirigenti rischia di venire compromesso”. Il grido di allarme è ancora più forte se si pensa agli effetti a lungo termine della Dad che, come dimostrato da recenti studi, rischia di lasciare uno strascico di problemi e disturbi psicologici da non sottovalutare come depressione, tristezza e irritabilità, molto profondi sulle nuove generazioni ed in particolare nelle fasce di età dai 5 fino ai 19 anni. “Ai nostri ragazzi – prosegue Memmo – manca l’interazione con i compagni, il confronto con gli insegnanti (compresi istruttori ed allenatori) e la possibilità di fare attività di gruppo. La socialità è scomparsa da un anno a questa parte ed è una questione molto grave che abbiamo il dovere di affrontare. I ragazzi ci chiedono bussole e noi abbiamo il dovere di aiutarli e guidarli in questa difficile fase, cercando di farli tornare in campo prima possibile e di coinvolgerli al massimo nelle nostre attività”. Nel corso della riunione è stata stilata una relazione sulle ore di attività e formazione perse nelle varie categorie giovanili: Juniores 500 ore, Allievi 400 ore e Giovanissimi 320 ore. Un bilancio pesante, un bagaglio di esperienza e crescita che è andato perduto e che rappresenta la vera sfida di rinnovamento del calcio giovanile. “Dopo quasi due stagioni sfumate – conclude il presidente della Lnd Abruzzo – bisognerà cambiare la struttura dei campionati e la gestione delle annate per fare in modo che i nostri giovani non si ritrovino completamente impreparati nell’affrontare le categorie superiori senza aver attraversato i giusti step formativi”.