LIRIS, SUBITO I RISTORI PER LA MONTAGNA. REPLICANO GLI IMPRENDITORI: LA REGIONE FACCIA LA SUA PARTE

“Occorre affrontare con incisività il problema dell’economia della montagna, comparto importantissimo per il Pil regionale e nazionale ma costretto alla chiusura in un periodo cruciale dell’anno.  Se si è riusciti a salvare, almeno in parte, la stagione estiva, appare, invece, definitivamente compromessa quella invernale ed è per questa ragione che, con forza, chiediamo tempestività e concretezza da parte del governo Draghi nel versare adeguate risorse economiche dedicate”. Lo dichiara l’assessore alle Aree interne, Guido Quintino Liris, congiuntamente al Consigliere regionale, Guerino Testa. “La corresponsione di un ristoro – ha proseguito – è l’unica ragione per poter accettare – seppur con sacrificio –  una ulteriore perdita di fatturato.  Impianti sciistici, ristoranti, scuole di sci, alberghi, servizi legati all’ospitalità, fornitori commerciali e agricoltura, restano al palo, senza contare i numerosi lavoratori stagionali che vivono un dramma nel dramma. Esprimiamo la massima vicinanza e disponibilità a tutti gli operatori abruzzesi del settore, ai quali oltre al danno dei mesi passati è piombato addosso quello della mancata riapertura odierna. Una perdita economica incommensurabile – ha concluso Liris – a cui il neo governo deve prontamente far fronte per cominciare a sanare una crisi, quella del turismo invernale con tutto il suo indotto, che rischia altrimenti di non vedere ripresa”. Immediata la replica degli imprenditori che chiedono alla Regione di fare la sua parte con “Al presidente Marsilio chiediamo di dirottare immediatamente i 3 milioni di euro della legge regionale 44 del 2004 per sostenere la crisi di liquidità che sta colpendo duramente tutte le stazioni invernali. Dopo una stagione 2019-2020 che ha visto una carenza di precipitazioni nella prima parte e la chiusura totale nella seconda, una stagione di chiusura totale come la presente rischia di mettere finanziariamente in ginocchio molte stazioni che potrebbero non essere in grado di aprire neanche nella stagione 2021-2022. Per questa ragione al presidente Marsilio abbiamo chiesto di utilizzare subito per sostenere l’industria della montagna, i fondi che non vengono utilizzati da oltre 17 anni e che sono regolarmente iscritti al bilancio della Regione. Da marzo dello scorso anno gli impianti sono fermi a causa della pandemia e probabilmente resteranno così fino al prossimo mese di dicembre”.

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