IMPRENDITORE SULMONESE EVADE TASSE PER 3 MILIONI E MEZZO DI EURO E IL GIUDICE LO ASSOLVE

Era finito sotto processo perché accusato di aver evaso nel 2013 tasse  quasi tre milioni e mezzo di euro e di non aver versato Iva per un importo di 2.657.494,60. L’altro giorno, per Rodolfo Lo Stracco, imprenditore 63enne di Bugnara è arrivata l’assoluzione; secondo il giudice Concetta Buccini, nel corso del dibattimento la pubblica accusa non è riuscita a raggiungere la prova del fatto e a dimostrare che tutte le accuse rivolte all’imputato fossero veritiere. Lo riporta oggi il quotidiano il Centro in un articolo di Claudio Lattanzio.
Ad avviare l’inchiesta sulla presunta maxi evasione era stata la Guardia Finanza di Bologna dopo aver accertato un considerevole traffico di liquori che entravano in Italia attraverso certificati telematici doganali, riconducibili alla ditta It Trade-Drinks & Beers, di cui era rappresentante legale l’imprenditore sulmonese. In quel periodo la Procura di Bologna emise anche un sequestro preventivo di alcuni beni immobili dell’imprenditore mettendo i sigilli alla sua abitazione e ad altre proprietà. Successivamente l’inchiesta è passata alla procura di Sulmona, competente per territorio in quanto la sede legale dell’azienda era stata fissata nel capoluogo peligno. Alla luce della consistente documentazione fornita dalle Fiamme Gialle emiliane, il sostituto procuratore, Aura Scarsella dispose la citazione diretta a giudizio dell’imprenditore. Secondo le accuse, nell’ambito di una complessa indagine di polizia giudiziaria identificata con il nome di “Aida” ed eseguita dal 2012 in poi dal Gruppo della Guardia di Finanza di Bologna, Rodolfo Lo Stracco, insieme con altri soggetti, avrebbe posto in essere dei comportamenti illeciti finalizzati all’evasione di ingenti somme di denaro attraverso il consumo di consistenti quantitativi di bevande alcoliche. In particolare nel 2013, sempre secondo le accuse, la ditta facente capo a Lo Stracco, avrebbe ricevuto telematicamente da fornitori fornitori comunitari identificati, più di 200 spedizioni di birra concentrando artificiosamente su di sé la consistente obbligazione tributaria originata dalla commercializzazione delle merci. In tal modo, rendendosi deliberatamente insolvente rispetto all’Erario nazionale, l’impresa avrebbe agevolato la spedizione del prodotto che frattanto veniva irregolarmente sgravato dal tributo indiretto verso destinatari rimasti ignoti. Inoltre la società sulmonese avrebbe omesso di presentare la dichiarazione obbligatoria per l’anno 2013 per un reddito imponibile di 12.654.736,18 euro evadendo l’Iva per quasi tre milioni e mezzo di euro. Tutte accuse che però non sono state dimostrate nel corso del processo, tanto che il giudice ha assolto da ogni responsabilità l’imprenditore sulmonese.