IL DIARIO DI SOLIMO: 7 FEBBRAIO 1967, TUTTI IN MASCHERA

Fabio Maiorano – Nel ricordo dell’entusiastica “festa della matricola”, che a gennaio aveva coinvolto tutti gli universitari e tantissima altra gente, si pensò di “continuare la baldoria” organizzando il Carnevale cittadino in maschera. Per iniziativa dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, furono affittati più di duecento costumi a Cinecittà per far interpretare ai gruppi di studenti tre diverse epoche storiche: l’epopea di re Artù e dei cavalieri della tavola Rotonda, lo sfarzo di re Sole e della sua corte, la Rivoluzione Francese. Fu un successo irripetibile, un giorno di autentico divertimento per i protagonisti e per gli spettatori. Per ore, nel pomeriggio di martedì grasso, il centro storico fu preso d’assalto da una marea di persone e di forestieri che ebbe modo di ammirare la lunga sfilata dei personaggi in costume, ma anche di assistere alle scenette, agli scherzi, ai cori e alle “trovate” che i gruppi inventavano e mettevano in scena sul momento: dai duelli dei moschettieri, alle ripetute minacce di esecuzioni con la ghigliottina trainata da sanculotti e popolani; dalle carrozze tirate da superbi destrieri, alle esibizioni dei nobili cavalieri. Poi, la sera, tutti a ballare al Duemila il nuovo locale appena inaugurato in via Volta. Con quel veglione, che si protrasse fino all’alba del mercoledì delle Ceneri, i giovani sulmonesi tennero a battesimo un’altra sala da ballo in grado di fare concorrenza allo Snap di viale Giovanni XXIII, la discoteca più famosa d’Abruzzo.

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